MotoGP 2018, gara 5: asfalto saponato

MotoGP 2018, gara 5: asfalto saponato

Dovizioso, Zarco e Iannone finiscono a terra, ma ATTENZIONE: non è colpa di Marquez Terzo posto per Zio Vale che con un 70% di maestria e un 30% di c… fortuna a 39 anni continua a salire sul podio.more Le Mans  Tra Moto 1, Moto 2 e MotoGP le cadute in questo weekend non si contano. Il circuito Bugatti ieri sembrava una pista […]

21 Maggio 2018 - 00:00

Dovizioso, Zarco e Iannone finiscono a terra, ma ATTENZIONE: non è colpa di Marquez 
Terzo posto per Zio Vale che con un 70% di maestria e un 30% di c… fortuna a 39 anni continua a salire sul podio.more

  • Le Mans 

Tra Moto 1, Moto 2 e MotoGP le cadute in questo weekend non si contano. Il circuito Bugatti ieri sembrava una pista da bowling, cosparsa d’olio: che si sia tenuto un trofeo Ducati in segreto? Eccezion fatta proprio per le cadute, la gara non ha visto tutti questi colpi di scena: Marquez che va a vincere, Lorenzo che crolla da metà gara (o prima), tutto più o meno come al solito tranne un dottore che sale nuovamente sul podio a fomentare una folla altrimenti in lutto. Ma andiamo a vedere nello specifico cos’hanno combinato i nostri eroi. 

  • Marquez: vince (ancora) 

Dopo aver visto Dovizioso e Zarco stendersi lunghi sull’asfalto, il piccolo Marc ha deciso che era il caso di vincere anche questa gara. Come da prassi si è messo in testa alla gara e ha condotto fino alla fine. Tutto normale, tutto già visto. Non sarà che continuando così, a gestire la superiorità sua e della moto, il Cabroncito potrebbe annoiarsi? Non sia mai! Noi che ci teniamo allo spettacolo e al divertimento dei piloti suggeriamo una petizione affinché dalla prossima gara il n°93 possa scendere dalla sua RC213V e cavalcare una fantastica Hornet ’99 

  • Petrucci: dategli sta Ducati ufficiale

20 punti che non fanno mai male, forse più al morale che alla classifica. Il buon Petrux sa bene che in questo periodo è un po’ come se stesse facendo un esame per avanzare di livello e non sta per niente deludendo. Approfittando anche delle capriole dei piloti davanti a lui si posiziona secondo dietro Marqez e anche senza proferire parola il suo urlo era chiaro e intenso: “Lorenzo chi?” 

  • Rossi: un terzo posto che vale come un primo

Due sole Yamaha nei primi 10 posti. In queste stesse condizioni, con una Yamaha nettamente inferiore, 14 anni fa Rossi scese dalla sua perfetta Honda e si dedicò a sviluppare la M1, portandola al top in tempi record. Alla casa dei tre diapason servirebbe qualcuno che faccia lo stesso miracolo. Ma altri Dottori non ce ne sono, o almeno non ancora. Che Vale abbia qualcosa in più lo si avverte ogni qual volta lo vediamo andare a podio: gli altri due piloti spariscono, o a volte, vengono fischiati. Vogliamo solo ricordare che l’anno prossimo Valentino avrà 40 anni. Quaranta 

  • Zarco: che frittata, anzi, che omelette

A Le Mans l’anno scorso hanno rifatto l’asfalto. Zarco non ci credeva e ha voluto verificare da vicino. Così alla curva 6, secondo dietro Lorenzo, decide di sdraiarsi lungo e assaporare il nuovo manto della pista. Un vero peccato perché il pilota francese, a casa sua, avrebbe potuto fare una signora gara. Di sicuro se non si fosse sdraiato le Yamaha nei primi 10 sarebbero state 3 e non 2, e con ogni probabilità quella di Zarco sarebbe stata la prima.  

  • Dovizioso: seconda caduta di fila. Ahia

Due gare e 0 punti. Decisamente non buono in ottica mondiale. Dovi ci tenta alla curva 6, supera Lorenzo, ma sbaglia e va ad unirsi a Zarco nella verifica dell’asfalto. Peccato davvero perché la speranza di combattere per il mondiale si affievolisce. Ma poi, c’era davvero bisogno di osare così tanto su Lorenzo al quinto giro? Con Giorgino basta aspettare metà gara che si autocensura.

La settimana prossima grande appuntamento per il GP d’Italia al Mugello. Non mancate e continuate a seguirci!  

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