I soccorritori, spesso, si trovano ad intervenire su di un soggetto di cui non conoscono nulla circa l’identità e, peggio, delle sue caratteristiche biomediche. Di conseguenza l’intervento da parte dei sanitari si allunga in attesa delle informazioni necessarie. Per gli stessi soccorritori o appartenenti alle forze di polizia è impossibile contattare i parenti o amici […]
I soccorritori, spesso, si trovano ad intervenire su di un soggetto di cui non conoscono nulla circa l’identità e, peggio, delle sue caratteristiche biomediche. Di conseguenza l’intervento da parte dei sanitari si allunga in attesa delle informazioni necessarie.
Per gli stessi soccorritori o appartenenti alle forze di polizia è impossibile contattare i parenti o amici delle vittime non conoscendone i recapiti. La stragrande maggioranza dei motociclisti infatti non è dotata di alcun sistema di informazione all’esterno relativa ai recapiti dei propri parenti od al proprio status di salute e questo fa si che al di la dei primo soccorso debbano attendere analisi più approfondite prima di procedere con altre operazioni ad es. trasfusioni.
- In caso di emergenza
Un piccolo contributo a tutto ciò può essere dato da I.C.E. (acronimo di in case of emergency – in caso di emergenza), un programma concepito dal paramedico Bob Brotchie nel maggio 2005
. L’idea dietro a questo programma è di permettere ai primi soccorritori (medici, vigili del fuoco
, polizia
) di
identificare le persone e di contattare i loro parenti per ottenere informazioni mediche sul soggetto coinvolto nell’incidente.(1)
Il programma ha avuto notevoli sviluppi in tutto il mondo ed in particolare in Italia grazie al contributo della compagnia telefonica 3Italia (H3G). La stessa ha sviluppato una specifica App per smathphone che non solo riporta le numerazioni di tre persone scelte dall’utente da chiamare in caso di emergenza, ma costituisce una vera e propria cartella medica del paziente ove è riportata la storia sanitaria del soggetto (patologie , farmaci assunti, eventuali ricoveri ospedalieri passati, interventi chirurgici i contatti dei medici curanti, il gruppo sanguigno, i dati anagrafici, l’indirizzo di residenza e una foto di riconoscimento).
L’ ICE, disponibile per i clienti di tutti gli operatori telefonici, è stata sviluppata con la collaborazione medico-scientifica di Luca Brazzi, dell’Università degli Studi di Milano e testato dal Trauma Center dell’Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda di Milano, diretta da Osvaldo Chiara, ed è stato sviluppato anche
per funzionare se il cellulare è spento o bloccato attraverso un device che permette di generare uno sfondo premendo il tasto di accensione.
I riscontri sono stati più che positivi: l’App è risultata uno strumento utile al lavoro delle strutture ospedaliere, tanto da venire consigliata dallo stesso personale medico agli utenti della strada ed in particolare ai motociclisti.
L’applicazione ICE è gratuita ed è scaricabile da App Store
(http://bit.ly/q78Lks
), Android
Market (http://bit.ly/p3We7I
) e OVI Store (http://bit.ly/nwM8Sg
).