Così potremmo definirlo, un industriale delle moto si , ma prima ancora un appassionato, un innamorato delle due ruote.Come tutti coloro che vivono una qualsivoglia passione con ardore, era una persona che amava sognare, ma soprattutto riusciva poi a materializzare i propri sogni che ogni motociclista poi poteva fare propri. more Cagiva Ducati Mv Si […]
Così potremmo definirlo, un industriale delle moto si , ma prima ancora un appassionato, un innamorato delle due ruote.
Come tutti coloro che vivono una qualsivoglia passione con ardore, era una persona che amava sognare, ma soprattutto riusciva poi a materializzare i propri sogni che ogni motociclista poi poteva fare propri.
- Cagiva Ducati Mv
Si è spento all’età di 63 anni Claudio Castiglioni, presidente del gruppo MV-Cagiva, cogliendo tutti di sorpresa. Immediato è stato il tam-tam sulla rete, nei Tg e forse ora anche chi aveva solo sporadicamente sentito il suo nome….ora sa chi era il “signor Claudio”.
Come detto prima, era innanzitutto un sognatore, ma anche un meraviglioso e folle genio. A detta di molti, a dispetto del ruolo che ricopriva, forse non era bravissimo con strategie di marketing, bilanci d’azienda e quant’altro, ma aveva un talento raro, saper creare quel desiderio, quella adrenalina che ogni motociclista conosce benissimo quando si avvicina alla propria moto o alla moto che forse un giorno riuscirà a portare a casa.
Sotto la sua gestione coadiuvato da un altro artista delle due ruote, Massimo Tamburini, sono rinate case come Ducati ed Mv, con modelli che hanno fatto scuola in tutto il mondo, portando il made in Italy a vette di stile degne del suo blasone. Soluzioni che sono studiate dai designer di tutto il mondo.
Grazie a lui nacquero miti come la Ducati Monster e 916, la Cagiva Mito, la MV F4 e Brutale e di prossima uscita la già desideratissima F3. Modelli che hanno fatto e fanno la storia per soluzioni tecniche e soprattutto di design. Fu grazie alla sua passione e tenacia che la Cagiva riuscì, dopo molti sacrifici, a competere ad armi pari con le case giapponesi nel mondiale 500 dei primi anni ’90. Per non parlare della Ducati che, da essere sull’orlo del baratro, è diventata una realtà apprezzata in tutto il mondo.
Esempi di stile? Il famoso scarico a “canne d’organo” della F4, a voler sottolineare il suono (non il rombo) che usciva dagli scarichi. Il colpo di genio del faro della Brutale che fece realizzare dopo aver visto quello di una Porsche dando un tocco personalissimo alla regina delle naked.
Questi sono solo alcuni dei tanti aneddoti del “signor Claudio” che ebbi la fortuna incontrare tanti anni fa ad un salone quando fu scoperta la Mv F4 750. Aveva gli occhi di un bambino quando guardava la “sua” creatura, a dispetto del suo ruolo, tradiva delle emozioni da veri appassionati di moto. Un “bambino” come se ne possono incontrare pochi.
E’ grazie a gente come lui, Ivano Beggio, Enzo Ferrari per la 4 ruote, che si dimostra a tutti che è con il cuore più che con la calcolatrice che si possono realizzare i sogni