Si chiama PROGETTO “ST.E.P.”( STudio Efficacia Paraschiena) L’Istituto Superiore di Sanità ed il Servizio Polizia Stradale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza hanno presentano nell’ambito del 69° Salone internazionale del motociclo. ST.E.P.è un’indagine congiunta che vuole monitorare la diffusione dell’utilizzo del dispositivo tra i conducenti delle due ruote e la sua efficacia sulle conseguenze dell’incidentalità stradale. […]
Si chiama PROGETTO “ST.E.P.”( STudio Efficacia Paraschiena) L’Istituto Superiore di Sanità ed il Servizio Polizia Stradale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza hanno presentano nell’ambito del 69° Salone internazionale del motociclo. ST.E.P.è un’indagine congiunta che vuole monitorare la diffusione dell’utilizzo del dispositivo tra i conducenti delle due ruote e la sua efficacia sulle conseguenze dell’incidentalità stradale. “Step”, anche perché il progetto costituisce un passo avanti nel campo della sicurezza dei motociclisti. Secondo la rilevazione ISTAT sul fenomeno infortunistico in Italia nell’anno 2010, le vittime totali dell’incidentalità stradale sono passate da 7.096 nel 2001 a 4.090 del 2010, con un decremento del – 42,4%.
- Aumentano i decessi per chi guida motocicli, in calo invece per i ciclomotori
Se si limita l’osservazione a ciclomotori e motocicli, però, si rileva che la diminuzione dei deceduti – dai 1.426 del 2001 ai 1.146 del 2010 – è nel decennio percentualmente inferiore (- 19,6%). Per i soli motocicli, poi, l’andamento delle vittime dal 2001 al 2010 è addirittura in controtendenza, essendo passati da 848 a 943, pur registrandosi nell’ultimo triennio una tendenza decrescente. Pure a livello europeo questa categoria di utenti risulta essere quella per la quale è più difficile ottenere una riduzione rilevante del tasso di mortalità. Tanto che il Programma dell’Unione Europea per il prossimo decennio, che si propone di dimezzare ulteriormente entro il 2020 le vittime da incidente stradale, ha previsto espressamente tra i suoi 7 obiettivi strategici la tutela delle categorie più vulnerabili di utenti stradali – in particolare i motociclisti, oltre ai pedoni ed ai ciclisti – anche attraverso la ricerca, lo sviluppo e la promozione di sistemi di protezione individuale.
- L’utlizzo del paraschiena ridurrebbe di molto il numero di traumi alla schiena
In Italia, nel 2009 si sono registrati 22.480 ricoveri ospedalieri e 258.000 accessi al Pronto soccorso (stime ISS). E se è vero che il casco (integrale) ha ridotto le morti sul colpo e limitato le lesioni vertebrali alte, è altrettanto vero che da solo non è sufficiente a garantire la sicurezza passiva nel suo complesso, non potendo escludere danni ed altri esiti gravi da lesione ad organi vitali. A questo proposito la diffusione di altri dispositivi di sicurezza, come il “paraschiena” (gusci, giacca o gilet con airbag) di recente introduzione sul mercato anche se non obbligatori ai sensi del Codice della Strada, potrebbe ridurre i danni a carico del midollo spinale e della colonna vertebrale. Il monitoraggio, della durata di un anno, verrà effettuato su un campione di 10 province italiane, distribuite sull’intero territorio nazionale da nord a sud, comprese le isole, in modo tale da costituire un campione significativo e confezionare una base dati sulla quale potranno proseguire le attività di studio dell’Istituto Superiore di Sanità. “Dagli accessi in pronto soccorso registrati nel campione di ospedali che utilizza sperimentalmente il modulo di rilevazione degli incidenti stradali dell’Istituto Superiore di Sanità – afferma il dr. Alessio Pitidis Direttore del Reparto Ambiente e Traumi dell’Istituto Superiore di Sanità – i pazienti con trauma alla colonna risultano essere attorno al 10% di quelli giunti per incidente stradale su motoveicolo (n. 24.000). Il rischio di trauma alla colonna potrebbe appunto essere ridotto dall’uso del dispositivo paraschiena. Tuttavia, non si hanno ancora informazioni precise né sul suo utilizzo, né sulla sua efficacia, anche se è ipotizzabile che quest’ultima sia presente. A tale proposito il nostro Istituto ha deciso di collaborare con la Polizia Stradale con il progetto ST.E.P, anche perché, con il Sistema Ulisse, ha maturato un’esperienza decennale sul monitoraggio dei dispositivi di sicurezza”.
I dati ISTAT relativi agli incidenti stradali del 2010
confermano infatti un fenomeno infortunistico che per i conducenti delle due ruote non accenna a diminuire in modo significativo, e costituiscono un monito a promuovere tutte le iniziative possibili per raggiungere questa fascia di utenti.