Sunderland e Peterhansel tagliano per primi il traguardo della prima delle due speciali ad anello. I piloti hanno dovuto fare i conti anche con una fitta nebbia che ha imposto un ritardo del via di una trentina di minuti, oltre ad una neutralizzazione al CP1 Per il gruppone delle moto, questa Dakar 2019 non ne […]
Sunderland e Peterhansel tagliano per primi il traguardo della prima delle due speciali ad anello.
I piloti hanno dovuto fare i conti anche con una fitta nebbia che ha imposto un ritardo del via di una trentina di minuti, oltre ad una neutralizzazione al CP1
Per il gruppone delle moto, questa Dakar 2019 non ne vuole sapere di trovare un leader stabile. Anche oggi, infatti, la classifica vede salire e scendere piloti sia nelle prime posizioni sia in quelle a seguire. Dopo l’infelice scorsa tappa in cui ha perso moltissimo terreno, Sam Sunderland è tornato alla ribalta in quella odierna. Oggi si è corsa una speciale ad anello da 323 km intorno a San Juan de Marcona. Il portacolori della KTM ha preso il comando della gara al WP3, tenendolo fino alla fine. Al traguardo precede di 1’51” l’outsider José Ignacio Cornejo e di 6’30” l’altra Honda di Ricky Brabec. L’americano con questa terza piazza riguadagna la testa della classifica assoluta, detenuta da Quintanilla per meno di 48 ore. Il cileno della Husqvarna ha faticato più del previsto per fare da “apripista” e a fine giornata ha totalizzato la bellezza di 21’07” di ritardo su Sunderland, precipitando così addirittura al quinto posto della generale. Bene Adrien van Beveren. Il francese della Yamaha è sempre tra i più veloci e anche in questa tappa ha chiuso quarto a +9’40”. Un risultato che lo ha portato addirittura sul podio virtuale finale, a +7’47” dal leader Brabec. Quinto posto per Quintanilla e sesto per Benavides, che insieme alla vittoria di Sunderland permettono a quest’ultimo di scavalcarli in classifica generale e portarsi in quarta piazza. Oggi ha incassato 45 minuti Maurizio Gerini, che rimane il migliore tra i piloti italiani con la sua Husqvarna. Nella classifica generale il pilota del Solarys Racing occupa la 18esima posizione.
Auto: ”Mini” dominio
In questa settima tappa la Mini ha letteralmente monopolizzato il podio. Come Sunderland nelle moto, anche Stéphane Peterhansel si è riscattato dopo la brutta tappa di ieri, conquistando la vittoria a bordo del suo buggy con un tempo di gara di 4 ore nette. Il tredici volte vincitore della Dakar si è lasciato alle spalle l’altra Mini di Nani Roma e il compagno di squadra Carlos Sainz, rispettivamente a 4’33 e 9’28’’ di distacco. La prestazione odierna permette al francese di salire sino alla seconda posizione nella generale ma pagando ancora un distacco di 29 minuti dal leader, che resta Nasser Al-Attiyah. Giunto al bivacco Mister Dakar ha dichiarato: “Nelle fasi iniziali, un salto su una duna ha danneggiato il cofano e ci ha dato un gran brutto colpo di frusta. La navigazione è stata complicata, ma penso che abbiamo fatto bene perché abbiamo guadagnato tempo su tutti. Ci siamo un po’ avvicinati a Nasser, ma sarà difficile strappargli il comando. In realtà, non meritiamo di essergli davanti, perché lui sta correndo davvero bene e non ha commesso alcun errore”. Il principe del deserto Al-Attiyah dal canto suo non ha minimamente forzato, chiudendo in quarta posizione e cedendo al suo rivale 11 minuti e 58 secondi, nonostante una foratura a una decina di chilometri dal traguardo: adesso che mancano solamente 3 tappe è il momento per il qatariota di gestire e di limitare i rischi. Dopo la strepitosa scorsa tappa, quella odierna è stata un disastro per Sebastien Loeb. Il pilota francese ha perso ben 28 minuti a causa di problemi di natura elettrica sulla sua Peugeot 3008 DKR Maxi. Ora è quarto in classifica generale a oltre un’ora dal leader. “La macchina si è fermata dopo tre chilometri”, ha ammesso Loeb. “Siamo riusciti a farla partire, ma poco dopo si è fermata di nuovo e ogni volta si fermava a intervalli sempre più brevi. Siamo andati per tentativi fin quando non siamo riusciti ad indovinare il problema. A parte questo, oggi non abbiamo fatto errori ed eravamo abbastanza veloci, quindi è un po’ frustrante. Vedremo per cosa potremo combattere nei prossimi giorni”. Ormai siamo agli sgoccioli, ma da come ci possiamo rendere conto tappa dopo tappa, niente è ancora deciso!