Dall’Ateneo bolognese la prima guida italiana destinata alle Pubbliche Amministrazioni e ai progettisti di infrastrutture stradali L’opera è mirata alla realizzazione di strade più sicure per l’utenza debole Bologna, luglio 2009 – Per la prima volta in Italia un gruppo di ricercatori universitari ha pubblicato uno studio mirato a migliorare, in termini di sicurezza, la […]
Dall’Ateneo bolognese la prima guida italiana destinata alle Pubbliche Amministrazioni e ai progettisti di infrastrutture stradali
L’opera è mirata alla realizzazione di strade più sicure per l’utenza debole Bologna, luglio 2009 – Per la prima volta in Italia un gruppo di ricercatori universitari ha pubblicato uno studio mirato a migliorare, in termini di sicurezza, la circolazione dei veicoli a due ruote. Edito nel volume “Una guida per chi progetta e costruisce le infrastrutture stradali”, lo studio è il risultato di anni di impegno, a favore della sicurezza stradale, dei ricercatori del Dipartimento di Ingegneria delle Strutture, dei Trasporti, delle Acque, del Rilevamento e del Territorio (DISTART), settore Strade, della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna, coordinati dal professore
Giulio Dondi.
Realizzata in collaborazione con l’Amministrazione provinciale di Forlì-Cesena e l’Associazione Motociclisti Incolumi (AMI), la guida tratta l’aspetto normativo della progettazione, le metodologie di analisi della sicurezza delle infrastrutture già esistenti o in fase di progettazione, le tecniche di rilievo per la valutazione delle caratteristiche geometriche e strutturali, l’identificazione dei tratti e/o dei punti singolari a minor sicurezza. Illustra la dinamica del veicolo a due ruote ed esamina quella di alcuni incidenti motociclistici al fine di stabilire le cause più probabili che li hanno determinati, l’importanza del punto di contatto tra lo pneumatico e il piano viabile quale condizione imprescindibile per un controllo sicuro del veicolo, gli eventi successivi alla perdita di controllo del veicolo a due ruote e le conseguenze derivanti dall’impatto del pilota contro le barriere di protezione o gli elementi presenti lungo la carreggiata.
È arricchita di una vasta bibliografia che permette di approfondire alcuni temi specifici e di reperire i riferimenti utilizzati per la trattazione dei vari argomenti.
“L’idea di realizzare questo volume è nata dalla constatazione che i motociclisti – a tutti gli effetti ‘utenti deboli’ della strada – non sono sufficientemente tutelati dalle attuali Normative” afferma Giulio Dondi, professore Ordinario di Costruzioni Stradali all’Università di Bologna e coautore della guida. “In questo studio abbiamo individuato alcuni accorgimenti progettuali e costruttivi che consentono di ridurre l’incidentalità stradale e mitigare le conseguenze di una caduta”.
“Le Province, e più in generale gli enti pubblici, gestiscono una rete stradale assai estesa e ramificata, costituita prevalentemente da strade panoramiche di collina e montagna, ricche di curve e tornanti, molto frequentate dai motociclisti. Su tali strade, caratterizzate da innumerevoli ostacoli fissi tra cui barriere di protezione installate secondo normative che non prevedono l’impatto tra motociclista e barriera, l’eventuale caduta del motociclista può avere conseguenze drammatiche” afferma il dirigente Servizio Viabilità Provincia di Forlì-Cesena ingegnere Edgardo Valpiani.
“La Provincia di Forlì-Cesena ha realizzato questo studio in collaborazione con il DISTART per sensibilizzare gli addetti ai lavori sul problema dell’inadeguatezza delle infrastrutture stradali, attraverso l’utilizzo di uno strumento completo che comprende ricerca, sperimentazione, normativa e progettazione. Per la tutela della sicurezza dei motociclisti e di tutti gli utenti della strada”.
“L’Associazione Motociclisti Incolumi è onorata di collaborare con un centro prestigioso come il DISTART per apportare un ulteriore contributo alla sicurezza stradale e raggiungere l’obiettivo europeo di dimezzare il numero di incidenti stradali” dichiara il medico traumatologo e presidente AMI Marco Guidarini. “Un’attenta analisi delle cause, delle dinamiche e delle conseguenze degli incidenti rivela che nel nostro Paese le strade sono costruite senza prevedere l’errore umano.
Questa guida è rivolta ai progettisti e agli amministratori che vogliono impegnarsi consapevolmente nel realizzare strade più sicure per tutti gli utenti della strada, compresi i motociclisti”.
Il volume sarà presentato alle autorità, ai media e al pubblico nell’Aula Magna dell’Università di Bologna il prossimo autunno.