Modifiche al CdS: obblighi persi e valori ritrovati

Modifiche al CdS: obblighi persi e valori ritrovati

Tra le novità: alcune proposte fatte “dal basso” saranno prese in considerazione. Obblighi persi e… Il Ministro dei Trasporti Matteoli intende velocizzare i tempi di approvazione delle modifiche relative al Codice della Strada. In questo clima di (giustificata?) fretta si rischia di perdere qualche norma per strada e/o di approvare qualche castroneria. Per fortuna, però, […]

28 Aprile 2010 - 00:00

Tra le novità: alcune proposte fatte “dal basso” saranno prese in considerazione.

  • Obblighi persi e…

Il Ministro dei Trasporti Matteoli intende velocizzare i tempi di approvazione delle modifiche relative al Codice della Strada. In questo clima di (giustificata?) fretta si rischia di perdere qualche norma per strada e/o di approvare qualche castroneria. Per fortuna, però, è andata sospesa gran parte della proposta di legge che riguardava l’obbligo di indossare abbigliamento protettivo per chi guida le motociclette.

Sia chiaro, indossare il corretto equipaggiamento in termini di protettori non è una pratica scorretta o esagerata! Anzi, dovrebbe essere una questione “automatica”, più che governata da obblighi e leggi più o meno comprensibili. La prima versione di questa proposta legislativa, però, appariva esageratamente soffocante e tempestata di lacune imperdonabili. Vedi qui
per approfondire l’argomento.

  • Resta il paraschiena


Per quanto riguarda noi motociclisti, sembra che verrà introdotto solo l’obbligo di indossare il paraschiena (oltre al casco), anche se ancora non è chiaro se questo dovere sia vincolato o meno alla potenza del veicolo. Pare che l’obbligo sopraggiunga guidando motocicli di potenza superiore ai 25 Kw. Saremo inoltre interessati anche da provvedimenti “trasversali” auto/moto, tra cui lo sconto sulle multe pagate subito e il probabile aumento della velocità massima a 150 Km/h nelle sole autostrade dotate di tre corsie e di controllo elettronico della velocità tramite tutor.more


Se ci avessero chiesto direttamente di scegliere un solo e unico protettore per motociclisti da rendere Obbligatorio per tutti (oltre al casco, ndr): probabilmente avremmo scelto proprio il paraschiena. Non perché ci piace uccidere la libertà, ma perché siamo stufi di vedere ex motociclisti in carrozzella a causa di incidenti inevitabili, ma contenibili nelle loro conseguenze fisiche.

  • Ma serve?

Molti, tra cui tanti esperti, hanno più volte fatto presente in passato che il paraschiena difficilmente “entra in funzione” durante le più piccole e comuni cadute, insistendo sul fatto che il corredo del motociclista dovrebbe iniziare con accessori diversi (quando interviene il back-protector, solitamente un bel po’ di danno è già stato fatto). Si parla principalmente di pantaloni con protezioni alle anche e alle ginocchia e di giacche protettive. Nonostante ciò, bisogna ammettere che di fronte alla più totale mancanza di cultura della sicurezza passiva tra gli utenti delle due ruote, preferiremmo imporre un accessorio che non soffoca nessuno. Qualcosa, insomma, non propriamente appartenente alla categoria “abbigliamento”, ma che interviene a limitare traumi gravi, quali lo schiacciamento di vertebre o la rottura delle stesse.

  • …Valori ritrovati(?)

Non solo il valore degli importi delle multe. I provvedimenti riguardanti i motociclisti hanno attratto una valanga di critiche, la maggior parte delle quali facilmente decretabili come tristemente sterili. Tuttavia, una buona parte del popolo delle due ruote non si è fermato a piangere sul casco integrale obbligato e ha protestato in modo costruttivo (anche qui su SicurMOTO).


Nelle modifiche al Codice della Strada, sempre per quanto riguarda noi motociclisti, forse verranno ritrovati dei  piccoli “valori”, delle proposte fatte dal basso, quali il destinare anche le somme ricavate dalle multe per fare manutenzione alle strade e mettere in sicurezza i guardrail. Speriamo che non vengano impiegati solo questi soldi, e bisognerà poi verificare in che percentuale verranno destinati.

Inoltre, nel testo della legge abbiamo visto negli ultimi giorni comparire e svanire più volte paragrafi riguardanti la prevenzione degli incidenti tramite l’aumento di controlli sulle strade e la formazione dei motociclisti già nella scuola superiore.

Questi ultimi contenuti, a dir la verità, sono apparsi un po’ troppo “vaghi”. Nel pensare e applicare questo genere di provvedimenti bisogna essere inappellabili e precisi; pena l’inutilità e l’inapplicabilità dei preziosi provvedimenti in discussione. Perché, a dirla tutta, preferiremmo limitare al massimo gli incidenti usando il cervello, la prevenzione e i controlli, piuttosto che fare la guerra –indossando l’armatura- tra lamiere e asfalto.

  • Prevenzione, vera o finta?


Inoltre, non si capisce bene quali figure dovrebbero effettuare la formazione dei ragazzi in giovane età, visto che allo stato attuale non esiste una materia specifica, né una figura professionale adatta, a svolgere questo compito.

Riteniamo che nelle scuole sia fondamentale insegnare a stare sulla strada, visto che si rischia la vita come pedoni prima, come ciclisti e motociclisti poi. Soltanto con un lavoro assiduo e con la collaborazione di figure esperte e impegnate da tempo e delle stesse Forze dell’Ordine si potrà arrivare a dei risultati apprezzabili.

Far capire che la Polizia Stradale o i Vigili Urbani non servono soltanto a multarci ma ci insegnano anche cosa fare e non fare per un corretto uso dei mezzi a due ruote e delle nostre strade, sarebbe molto utile per ridurre un baratro che attualmente sembra incolmabile: quello tra il cittadino e le Istituzioni che “sono buone solo a far multe con gli autovelox” come unica (e falsa) prevenzione.

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