Parte lo studio delle norme tecniche che consentano di installare sistemi che limitino gli effetti degli incidenti dei motociclisti. Non è un mistero, a rinvigorire la mia foga nello scrivere su questi argomenti è l’esperienza diretta. Buche che rovinano le automobili, possono far cadere i motociclisti. Pali e segnali stradali posizionati male possono ammaccare le […]
Parte lo studio delle norme tecniche che consentano di installare sistemi che limitino gli effetti degli incidenti dei motociclisti.
Non è un mistero, a rinvigorire la mia foga nello scrivere su questi argomenti è l’esperienza diretta. Buche che rovinano le automobili, possono far cadere i motociclisti. Pali e segnali stradali posizionati male possono ammaccare le auto, ma causano gravissimi danni (mortali) a un centauro. I guard-rail assassini
possono contenere la sbandata di un’autovettura(?), ma rischiano di decapitare un motociclista in scivolata.
La strada non è progettata per noi utenti delle due ruote.
Sì, perché sembriamo tanto forti sui nostri bolidi rumorosi e cattivi, ma in realtà basta una buca, un po’ di sabbia e un guard-rail per trasformare qualsiasi demone su due ruote in un fantasma del recente passato. Per ovviare alla lacuna normativa e umanitaria, l’UNI (Ente Nazionale italiano di Unificazione) sta mettendo a punto un nuovo documento tecnico sui «Dispositivi stradali di sicurezza per motociclisti. Classi di prestazioni, modalità di prova e criteri di accettazione» destinato ad essere pubblicato come Rapporto tecnico UNI.
Fanno parte di UNI: imprese, liberi professionisti, associazioni, istituti scientifici e scolastici, realtà della Pubblica Amministrazione. Di seguito l’annuncio.
Alla stesura di questo documento hanno partecipato rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e di Anas, oltre che dei produttori, delle Universita’, delle associazioni di categoria e degli organismi di certificazione.
Il rapporto definisce i requisiti, la classificazione e le modalita’ di valutazione e accettazione di sistemi volti a migliorare la sicurezza passiva delle barriere di sicurezza stradali e di ostacoli, nei riguardi di impatti di motociclisti. Tali sistemi hanno l’obiettivo di mitigare gli effetti dell’urto di un motociclista che, caduto al suolo e separatosi dal motociclo, scivola verso l’ostacolo. Il documento specifica quindi le prestazioni richieste e la modalita’ di verifica di tali prestazioni.
La verifica e’ eseguita sperimentalmente per mezzo di manichini antropometrici che sono lanciati e fatti urtare contro i sistemi da valutare in condizioni d’urto definite. La valutazione e’ fatta attraverso l’elaborazione di misure eseguite per mezzo di tali manichini. Il nuovo documento definisce inoltre i metodi e le condizioni di prova, le classi di prestazioni e i criteri di accettazione delle prove d’urto. Stabilisce infine le condizioni e le caratteristiche dei manichini da utilizzare per le prove e del tipo di casco che il manichino deve indossare.
A conferma dell’importanza dell’argomento, anche in sede Cen e’ in corso di elaborazione il progetto di norma europeo ‘Road restraint systems – Motorcycle road restraint systems which reduce the impact severity of motorcyclist collisions with safety barriers’.