Impariamo a conoscere quali sono le varie tipologie di trasmissione moto e le loro caratteristiche, nonchè le poche e semplici regole da seguire per una corretta manutenzione ed efficenza. In generale nel mondo delle due ruote, la trasmissione finale, cioè quella che ha il compito di trasferire la potenza erogata dal motore alla ruota posteriore, […]
Impariamo a conoscere quali sono le varie tipologie di trasmissione moto e le loro caratteristiche, nonchè le poche e semplici regole da seguire per una corretta manutenzione ed efficenza.
In generale nel mondo delle due ruote, la trasmissione finale, cioè quella che ha il compito di trasferire la potenza erogata dal motore alla ruota posteriore, è essenzialmente di due tipi: cardanica ed a catena. E in alcuni casi a cinghia (vedi scooter o alcune rare custom).
La trasmissione cardanica, che sfrutta un albero per il collegamento tra pignone e ruota posteriore tramite delle coppie coniche di ingranaggi, è il tipo utilizzato maggiormente su mezzi turistici e da lunghe sgroppate autostradali. E’ un tipo di trasmissione che richiede rari interventi di manutenzione; l’unica accortezza è quella di dover sostituire l’olio presente al chilometraggio previsto dal costruttore.
Le trasmissioni a catena, utilizzate sulla stragrande maggioranza delle moto, richiedono maggiori attenzioni. Hanno dalla loro la leggerezza del complesso corona-catena-pignone ed i minori assorbimenti di potenza, per questo motivo sono le trasmissioni utilizzate nel mondo delle competizioni.
- Come sono fatte
Una trasmissione a catena è composta sostanzialmente da tre elementi. Il pignone, che è la ruota dentata collegata direttamente all’uscita del cambio, la corona, collegata invece alla ruota posteriore, e la catena che è l’organo di unione tra i due precedenti e che trasmette la potenza dal pignone alla corona.
Una catena è composta da maglie di giunto unite da perni e cilindretti che ruotano sui perni. Nella zona tra perno e cilindretto vi è il grasso che serve a ridurre gli attriti interni e favorisce la scorrevolezza dei cilindretti. A sigillare il tutto in molti casi ci sono delle guarnizioni in polimero, gli O-Ring, che impediscono al grasso di fuoriuscire. Una trasmissione di questo tipo se ben tenuta copre tranquillamente 30-35000 km prima di essere sostituita.
- Lubrificazione e pulizia
La lubrificazione della catena andrebbe eseguita ogni 500 km e comunque dopo ogni lavaggio della moto o un’abbondante pioggia. Va effettuata sempre con grasso specifico al bisofluro di molibdeno, magari dopo averla pulita ed ben asciugata. Per la pulizia può andare bene usare un pennello e petrolio bianco, ma anche nafta, data la componente oleosa. Sconsigliato usare benzina che potrebbe rovinare gli O-Ring. Dato che la pulizia è un’operazione piuttosto lunga, si è soliti farla ogni 3 o 4 lubrificazioni. Attenzione anche a non lavare la catena con getto in pressione dell’idropulitrice (o almeno non con getto diretto sulla catena), anche in quel caso potrebbero danneggiarsi gli o-ring. In alternativa, si può utilizzare un pulitore per freni spray (si può trovare in un negozio di autoricambi): non rovina le parti in gomma, pulisce a fondo e asciuga velocemente
- Come fare
Il lubrificante va messo nella parte interna della catena per tutta la sua lunghezza, tenendo presente che esagerare con la quantità comporta due effetti indesiderati:
- la catena sporca la moto;
- la catena raccoglie più polvere;
Se utilizziamo il grasso, a meno che non si tratti di grasso spray, può essere comodo un pennellino; mentre lubrifichiamo possiamo fare girare a mano la ruota. Una volta distribuito il lubrificante per tutta la catena, siamo pronti per andare in giro: è meglio andare molto piano per i primi due o trecento metri, per permettere al lubrificante di distribuirsi meglio sulla catena: andando forte da subito ci ritroviamo il cerchio sporco e parte del lubrificante andato perso. Se invece utilizziamo il grasso spray, è meglio lasciare ferma la moto qualche ora prima di andare in giro in modo che il lubrificante in eccesso si depositi dopodiché potremo rimuovere le parti in eccesso con uno straccio.
- Quando sostituire la catena?
Come detto in precedenza, una trasmissione a catena, a differenza di quelle cardaniche che in pratica sono eterne, dopo un certo chilometraggio è necessario sostituirle. Come facciamo, quindi, a sapere se è necessaria la sostituzione? I componenti da analizzare per primi sono le ruote dentate (corona e pignone). Se notiamo la dentatura assottigliata e le gole tra dente e dente di forma irregolare, è il caso di sostituire tutto il complesso. Buona norma è non fare lavorare ruote nuove su catena usurata e viceversa. Stiamo attenti ai perni delle piastre della catena. Se risultano ruotati, significa che il grasso tra perno e rullo si è ormai deteriorato o seccato. Sostituiamo anche in questo caso tutto il gruppo. Con l’usura aumentano anche i giochi tra catena e corona. Tiriamo la catena dove esse si avvolge sulla corona verso l’esterno se notiamo che le maglie si sollevano (basta 0.5 cm di sollevamento) è segno che vi è un allungamento eccessivo. O interveniamo sui registri o, qualora siano già al massimo della tensione significa che la catena è da sostituire.
Ultimo consiglio, utilizzare prodotti di marche note e conosciute, ed evitare catene con giunto a “falsamaglia” per moto sportive e di grossa potenza. Utilizziamolo per moto di piccola cilindrata o anche da cross, facendo attenzione che il lato di apertura delle molletta della falsamaglia sia in verso opposto al senso di rotazione per evitare rischi di apertura delle maglie.