Il martirio dei ciclisti

Il martirio dei ciclisti

Ma andare in bici non faceva bene alla salute?Un sondaggio indipendente svela le tante, fatali, imprudenze dei ciclisti more Tutti in bici I centri storici chiusi al traffico ed il costo delle auto sono gli argomenti principali per il popolo dei pedali, una percentuale crescente di cittadini che preferiscono pedalare invece di accendere il motore. Purtroppo per […]

15 Dicembre 2017 - 00:00

Ma andare in bici non faceva bene alla salute?
Un sondaggio indipendente svela le tante, fatali, imprudenze dei ciclisti

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  • Tutti in bici

I centri storici chiusi al traffico ed il costo delle auto sono gli argomenti principali per il popolo dei pedali, una percentuale crescente di cittadini che preferiscono pedalare invece di accendere il motore. Purtroppo per loro, nell’ultimo anno gli incidenti mortali delle biciclette sono aumentati del 9,6%, in pratica una vittima ogni 32 ore (chi non ricorda la morte di Nicky Hayden
 a Maggio?). Numeri pesantissimi per i ciclisti, che però non possono incolpare sempre gli altri: una ricerca del portale Facile.it infatti, rivela la scarsa attenzione delle regole da parte dei ciclisti, molto spesso vittime di se stessi.

  • L’articolo 68

Se i ciclisti pensano che il Codice della Strada non li riguardi, sbagliano. La legge definisce la bicicletta “veicolo” e prevede una dotazione obbligatoria per poter circolare su strada:

luce posteriore rossa;
luce anteriore bianca/gialla;
catarifrangente rosso posteriore;
catarifrangenti gialli: vanno applicati sia sui raggi sia sui pedali;
freni indipendenti;
campanello udibile ad almeno 30 metri;
giubbino catarifrangente: quando è buio (da mezz’ora dopo il tramonto a mezz’ora prima dell’alba) sulle strade extraurbane e in tutte le gallerie (anche in città).

A questo elenco noi ci sentiremmo di aggiungere lo specchietto retrovisore e magari il caschetto.

  • Ma cosa combinano?

Secondo Facile.it, che ha intervistato circa 1000 italiani maggiorenni, che fanno uso regolare della bici, l’87% non ha i catarifrangenti previsti dalla legge ed il 71% non usa il casco (che però non è obbligatorio), ma il peggio sono le infrazioni: il 60% degli intervistati (in maggioranza le donne) pedala comunemente sul marciapiede tra i pedoni; il 33% non rispetta la fila indiana quando è in gruppo su strada, il 17% pedala abitualmente senza le mani sul manubrio (forse per usare il telefonino), il 9% trasporta passeggeri, il 6% passeggia il cane in bici ed il 4% si lascia trainare dalle auto. Stranamente mancano statistiche sul rispetto del rosso, delle precedenze, delle corsie e dei sensi unici, ma su quelle ci affidiamo alla nostra esperienza personale ed a questo filmato educativo della Polizia Cantonale Svizzera, mica i vigili di San Gennariello al Vesuvio…

  • Aggiornamento

Su indicazione di un sito di amanti della bici, che ringraziamo, precisiamo che il sondaggio di Facile.it rapresenta esclusivamente un’indagine online priva di effettivo valore statistico, questo forse spiega alcune delle stranezze già segnalate da noi riguardo il rispetto dei pedoni sulle strisce, del semaforo rosso, delle precedenze, del senso di marcia, dei sensi unici e del posteggio sui marciapiedi, che non appaiono nella statistica ma innegabilmente rappresentano una realtà importante della viabilità ciclistica. Nessun utente di Facile.it, però, si è autoaccusato.

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