Moto con targa estera: come circolare legalmente in Italia

Moto con targa estera: come circolare legalmente in Italia

Guidare una moto con targa estera in Italia è possibile, ma richiede attenzione alle regole e ai documenti, soprattutto per i residenti

 

Guidare una moto con targa estera in Italia è possibile, ma richiede attenzione alle regole e ai documenti, soprattutto per i residenti

1 Ottobre 2025 - 18:15

Circolare in Italia con una moto immatricolata all’estero richiede il rispetto di norme specifiche per evitare sanzioni. La normativa italiana disciplina l’uso di veicoli con targa estera, considerando sia i residenti in Italia sia i non residenti, come turisti o lavoratori temporanei. Continuando a leggere conoscerai le regole principali per guidare legalmente una moto con targa estera, le limitazioni, le deroghe e i documenti necessari.

CIRCOLARE IN ITALIA CON MOTO CON TARGA ESTERA: NORME PER I NON RESIDENTI

I non residenti, come turisti o persone temporaneamente in Italia, possono circolare con una moto con targa estera senza particolari restrizioni, a patto che il veicolo sia regolarmente immatricolato nel Paese d’origine. La durata del soggiorno non deve superare i 12 mesi. È necessario avere con sé i documenti del veicolo, come il certificato di immatricolazione estero, e un’assicurazione valida in Italia. In caso di controllo, le autorità verificano la regolarità di questi documenti e la conformità del veicolo alle norme di sicurezza.

LIMITAZIONI PER I RESIDENTI IN ITALIA

Secondo l’articolo 93-bis del Codice della Strada, i residenti in Italia possono circolare con una moto con targa estera solo per tre mesi, dopodiché devono immatricolare il veicolo in Italia e pagare le relative imposte. Questo termine decorre dal giorno in cui il proprietario ha trasferito la propria residenza in Italia, oppure, se il veicolo è intestato a un’altra persona (p.es. un’azienda estera), dal momento in cui il conducente italiano inizia a utilizzarlo in modo continuativo. Chi ha appena ottenuto la residenza in Italia ha una finestra temporanea di 60 giorni per regolarizzare la situazione. La mancata immatricolazione entro i termini può comportare multe fino a quasi 3.000 euro e il sequestro del veicolo. Esistono eccezioni, come per i veicoli in leasing o noleggio da società estere, ma è necessario dimostrare la legittimità dell’uso.

Un’altra regola da tenere presente è quella sull’obbligo di iscrizione nel REVE – Registro dei Veicoli Esteri, istituito nel 2022 e gestito dall’ACI. Chi risiede in Italia e utilizza una moto con targa estera per più di 30 giorni all’anno, anche non consecutivi, deve registrarla al REVE.

Moto con targa estera in Italia

DEROGHE ED ECCEZIONI

Come dicevamo, il Codice della Strada prevede alcune deroghe sul divieto di usare in Italia una moto con targa estera oltre un certo periodo, a patto che siano rispettate determinate condizioni e venga fatta apposita comunicazione. Le eccezioni principali riguardano:

  • Noleggio a lungo termine da società con sede in altro Stato UE: è consentito l’uso in Italia da parte di un residente, ma solo se viene comunicato l’uso alla Motorizzazione e si dimostra la data d’inizio e fine dell’utilizzo.
  • Comodato d’uso tra familiari o imprese estere: anche in questo caso è possibile guidare il veicolo, ma servono una dichiarazione scritta del comodante (cioè chi ha dato il veicolo in uso) la comunicazione all’Ufficio della Motorizzazione.
  • Dipendenti italiani che guidano veicoli aziendali con targa estera: ammesso, con le stesse formalità appena indicate.

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