Caschi da strada e pista: FIM introduce la “super omologazione” 2019

Caschi da strada e pista: FIM introduce la “super omologazione” 2019

La Federazione Internazionale introduce una sua etichetta per i caschi da usare in gara, ma la riforma non mette tutti d'accordo

5 Marzo 2019 - 00:00

Fino all’introduzione della super omologazione, i caschi dei piloti erano prototipi basati su modelli regolarmente in produzione, con modifiche aerodinamiche come l’aggiunta di un prolungamento posteriore, per renderli efficaci ad altissima velocità. Bastava che il modello originale avesse il cinturino a doppio anello ed un’omologazione internazionale JIS, DOT o la ECE europea, adottata da 70 paesi nel mondo.

Cosa cambia per i piloti

Dal 2019 la Grand Prix Commission  effettuerà da sola i crash test per rilasciare un proprio certificato, contrassegnato da un bollino con ologramma e chiamato FRHPhe-01, ma qui sorgono i primi problemi, perché oltre a scelte tecniche discutibili sul tipo di manichino da usare (ce n’è più di uno ed hanno caratteristiche diverse), la Federazione ha reintrodotto la obsoleta prova di penetrazione, che ormai era caduta in disuso perché poco attendibile per un utilizzo stradale. Il risultato sono dei caschi più spessi e pesanti, di cui qualche pilota si sta già lamentando.

Cosa cambia per i motociclisti

Affianco ai caschi con omologazione ECE, studiata ed aggiornata negli anni per affrontare lo scenario di un comune incidente motociclistico, i motociclisti troveranno nei negozi i caschi FRHPhe-01, pensati principalmente per un uso in pista, ma le prime case produttrici stanno già sfruttando la nuova super omologazione come argomento di marketing: una confusione che peserà sulle scelte degli utenti. La Federazione intanto ha fiutato il business ed imposto ai produttori un contributo di 5 € per ogni casco FIM in vendita. Pochi se pensiamo al nostro orizzonte, ma moltissimi su scala globale.

I tempi

L’unico laboratorio autorizzato dalla FIM a rilasciare la super omologazione FRHPhe-01 è quello dell‘università di Saragozza, che non solo non ha la certificazione internazionale per effettuare test sui caschi, ma è risultato anche impreparato a gestire la mole di lavoro, così l’obbligo per i nuovi caschi è slittato al 3 Giugno 2019 per Moto GP e World Superbike, ma direttamente alla prossima stagione 2020 per le altre categorie, secondo lo schema che abbiamo riportato. Quello che consigliamo ai nostri lettori è di scegliere il loro prossimo casco con attenzione, senza farsi condizionare dalla pubblicità e magari ascoltando i consigli di un venditore preparato e competente.

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