Quanto veramente ne sappiamo delle insidie autostradali? Verifichiamolo. I mesi estivi portano più centauri a percorrere le reti autostradali d’Italia e non solo. Molti pensano (erroneamente) che questi tipi di percorsi siano più sicuri per viaggiare in velocità, per testare i limiti della propria motocicletta. Pochi in realtà conoscono la realistica situazione che vede invece […]
Quanto veramente ne sappiamo delle insidie autostradali? Verifichiamolo.
I mesi estivi portano più centauri a percorrere le reti autostradali d’Italia e non solo. Molti pensano (erroneamente) che questi tipi di percorsi siano più sicuri per viaggiare in velocità, per testare i limiti della propria motocicletta. Pochi in realtà conoscono la realistica situazione che vede invece aumentare il rischio a causa di comportamenti scorretti, ma soprattutto di “ignoranza” da neofiti. Ecco una lista di “cose da sapere”.
- Abbigliamento
Lo sappiamo, d’estate fa caldo e le megatute da motogp possono apparire come delle vere saune portatili. Tuttavia dobbiamo considerare che viaggiare in autostrada significa muoversi a velocità più sostenute di quelle abituali. In queste condizioni è quantomeno stupido viaggiare in maglietta e scarpe da ginnastica, esattamente come lo sarebbe imbardarsi con l’abbigliamento invernale… e vi spieghiamo il perché.
Utilizzare il vestiario invernale, in un attimo di follia iperprotettiva, potrebbe significare sudare in modo eccessivo e –in casi estremi– perdere i sensi a causa di un colpo di calore (per non parlare del comfort).
Allo stesso tempo il viaggio in jeans, magliettina e scarpe da ginnastica non offre quel minimo di protezione di cui si spera di non aver mai bisogno. Sopravvivere a una scivolata per poi non riuscire a spostarsi dalla carreggiata e farsi stirare da un camion non è raccomandabile. Gambe, caviglie, ginocchia, braccia, spalle e schiena devono essere protetti anche (e non solo) per consentirci di scappare dalla “zona calda” in caso di scivolata/incidente. È un “pochino difficile” spostarsi con una caviglia slogata, una gamba rotta, un ginocchio sgangherato o la schiena spezzata. La soluzione migliore consiste nell’abbigliamento “estivo”, traforato, possibilmente in pelle; guanti e paraschiena. Valutiamo anche il fatto che viaggiare in pianura con 40 C° all’ombra è poco saggio tanto quanto muoversi d’inverno quando le strade sono coperte da uno strato di ghiaccio.
Non dimentichiamo mai di portare con noi da bere, possibilmente bevande semplici e assolutamente prive di alcol (favorisce la perdita dei sensi causa calore). Qui trovi informazioni utili per valutare la condizione fisica
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- Rallentamenti improvvisi
Proprio perché la velocità di crociera autostradale è “sostenuta”, dobbiamo mantenere il più possibile le distanze di sicurezza e imparare a “mappare” la condizione dei veicoli che ci precedono. In caso di rallentamento improvviso, oltre il riuscire a fermarsi in tempo, è utilissimo poter valutare di infilarsi a lato del veicolo che ci precede per non diventare parte di un possibile tamponamento a catena. Nella logica di un cheeseburger, la motocicletta farebbe la parte del formaggio. A tal proposito viaggiare sulla corsia più libera a destra è fondamentale.
In questi tratti, poi, non ci sono vie di fuga: le uniche scappatoie alternative alla strettissima corsia di emergenza sono taglienti guardrail, muri o precipitosi viadotti.
- Pioggia di meteoriti
Viaggiare troppo vicini ai veicoli che ci precedono comporta anche altre controindicazioni. Questi maledetti perdono i pezzi (un po’ come le ducati 🙂 ). Sassolini, sassi, massi, pezzi di copertone, cicche di sigarette, fazzoletti lerci di moccio, cinghie di distribuzione e altri detriti potrebbero svolazzarci in faccia o passarci sotto le ruote senza che ci sia data occasione di schivarli o rallentare. Alle alte velocità alcuni possono fare la parte di veri e propri proiettili, altri di bucce di banana o macchie d’olio.
- Velocità
L’autostrada non è una pista. Il fatto che sia tendenzialmente rettilinea, a senso unico e “bella larga” ci dà un falso senso di sicurezza. In realtà un banale errore di distrazione, che a velocità cittadine ci farebbe prendere paura, in andamento autostradale “esagerato” diventa irrecuperabile. Aka: non è concesso l’errore. In condizioni di “noia” quale potrebbe suscitare un rettilineo di 100 Km, la distrazione aumenta notevolmente. Facciamo più soste, almeno una ogni ora, per riallineare il cervello alla realtà e rinfrescare il tono muscolare.
- Sorpassi
Da evitare quelli a destra: è già abbastanza difficile eseguire quelli a sinistra. A tal proposito possiamo fare riferimento a questa guida
tenendo sempre presente che oltre a noi, sulla corsia di sinistra (ma anche destra), potrebbe sopraggiungere un pazzo a velocità folli e che i camion “Non ci vedono”. Il sorpasso dei mezzi pesanti va fatto in un periodo relativamente breve: accodarsi a un sorpasso tra autoarticolati è pericoloso. Meglio aspettare che si siano passati tra loro prima di iniziare il nostro.
- Nebbia
In caso di condizioni meteo avverse (nebbia, pioggia, fumo, vento) diventiamo i più deboli in assoluto. Si passa dalla parte del leone a quella del c… ci siamo capiti. In questi casi bisogna diminuire di molto la velocità di crociera, adottare la corsia più a destra e triplicare le attenzioni rivolte agli altri. In caso di nebbia, poi, siamo praticamente invisibili. Il fatto di non essere protetti da una cella di sicurezza conta molto, moltissimo. Nei sorpassi diventiamo ancora più invisibili.
- Gallerie
I più idioti entrano in accelerazione ed escono a manetta. Dicono che il rombo del bolide rimbomba bene. Poi dopo un po’ non dicono più niente, forever. I motociclisti saggi, invece, sanno bene che prima di entrare in galleria bisogna rallentare. I motivi sono svariati, primo fra tutti lo shock luminoso dovuto al repentino cambio di luce da solare ad artificiale. L’occhio umano più esperto impiega anche 2/3 secondi prima di “ricalibrarsi” alla nuova scena luminosa. In questo periodo di tempo apparentemente breve si viaggia quasi alla cieca. Se all’interno del tunnel si è verificato un imprevisto e conseguente rallentamento, potremmo non accorgercene in tempo e le conseguenze sono facilmente intuibili. Attenzione altresì in uscita dalle gallerie: le condizioni meteo potrebbero essere diverse da quelle incontrate all’ingresso.
- Tenere la sesta… in città?!
Una volta usciti dal casello dobbiamo ricordarci che il resto del mondo viaggia più lentamente. Il sintomo tipico che non abbiamo riadattato il cervello alle strade urbane/extraurbane è il non riuscire a distinguere le sinuose forme delle ragazze a bordo pista che camminano per strada. Se non vogliamo perderci il panorama dobbiamo scalare qualche marcia e moderare la velocità. La nostra e la loro vita ce ne saranno grate.