Nel mercato motociclistico attuale sempre più peso stanno assumendo le cosiddette “modern classic bikes”, in pratica rivisitazioni in chiave moderna delle moto degli anni passati. Modelli che, indubbiamente, lasciano molti motociclisti affascinati da linee senza tempo e stile in abbondanza: queste moto sono per molti vera e propria arte, fascinazione meccanica allo stato puro. Le […]
Nel mercato motociclistico attuale sempre più peso stanno assumendo le cosiddette “modern classic bikes”, in pratica rivisitazioni in chiave moderna delle moto degli anni passati.
Modelli che, indubbiamente, lasciano molti motociclisti affascinati da linee senza tempo e stile in abbondanza: queste moto sono per molti vera e propria arte, fascinazione meccanica allo stato puro. Le varie Triumph Bonneville, Moto Guzzi V7, la neonata Kawasaki W800 rappresentano, assieme ad alcuni modelli Harley Davidson, come le Sportster, un vero e proprio tuffo in un passato dove l’andare in moto non era certo sinonimo di centinaia di cavalli né pieghe da urlo. A farla da padrone erano piuttosto una guida più dolce e prestazioni, forse, più in sintonia con la contemplazione.
Certo, la tecnologia è progredita, si sono fatti passi da gigante sia in campo motoristico che di definizione di telai e ciclistiche, oltre che, fortunatamente, di affidabilità complessiva. Queste moto uniscono senza dubbio passato e presente quindi, permettendo ai loro possessori di lasciarsi sedurre da un look vintage senza perdere però l’affidabilità e i consumi “da ventunesimo secolo”. Ma in tema di sicurezza?
Qui le cose vanno molto, molto peggio. Le case sembrano purtroppo lasciar correre, quasi che l’acquisto di una moderna moto classica non contempli il diritto del suo pilota ad avere ad esempio una frenata assistita da ABS.
Dove sta il problema? Sarebbe forse difficile offrire questo sistema come optional?
Alcuni obbiettano che l’essenzialità della linea di questo tipo di motociclette si riflette necessariamente nella ridotta possibilità di trovar spazio per centraline e cablaggi “moderni”. D’altra parte lo spazio per il montaggio dei componenti necessari al funzionamento di un impianto ABS (centralina e pompa comandata) è stato trovato dai costruttori
in moto ben più compatte e sportive, come ad esempio le naked di ultima generazione. C’è poi la chi ammira queste moto proprio per la loro essenzialità e semplicità, sostenendo che verrebbe in un certo senso “tradita” dalla moderna elettronica. A questa considerazione si può contrapporre però che, oramai, l’iniezione elettronica ha decisamente messo fine all’era del romanticismo “anti-elettronico”; tanto varrebbe quindi completare l’opera offrendo, almeno in opzione, la possibilità a chi sia interessato a queste bellissime moto di godersele in tutta sicurezza.
Ma, in definitiva, esiste in questo senso una speranza per il futuro?
La presenza futura di ABS su questo tipo di moto è presa in considerazione dalle case costruttrici? Quali sono le considerazioni che hanno escluso modelli anche nuovi come la Kawasaki W800 dalla possibilità di montare questo accessorio? Abbiamo girato le domande ai costruttori, vi faremo sapere la risposta.