Il momento del cambio gomme scatena veri e propri dibattiti in rete tra gli appassionati; cerchiamo di sfatare i luoghi comuni per scegliere con consapevolezza nella giungla del mercato e del “sentito dire”Le gomme rappresentano il primo sistema di sicurezza della nostra moto, è il nostro canale principale nella comunicazione tra il mezzo e la […]
Il momento del cambio gomme scatena veri e propri dibattiti in rete tra gli appassionati; cerchiamo di sfatare i luoghi comuni per scegliere con consapevolezza nella giungla del mercato e del “sentito dire”
Le gomme rappresentano il primo sistema di sicurezza della nostra moto, è il nostro canale principale nella comunicazione tra il mezzo e la strada nonché la fonte primaria del “feeling”; un pilota eccelso con una supersportiva di ultima generazione non sarebbe in grado di esprimere neanche un terzo del suo potenziale qualora avesse optato per la copertura sbagliata.
- Prima regola, sentirsi sempre sicuri
La strada oltretutto non è la pista e proprio per questo l’utente medio non può permettersi di sbagliare; il manto stradale in condizioni disastrose , il meteo variabile e il comportamento altrui formano un cocktail pericoloso.
I grandi produttori compiono sforzi titanici per coniugare in maniera efficiente le molteplici esigenze di chi usa la moto tutti i giorni in contesti aperti al traffico : spazio di arresto, sicurezza sul bagnato e grip in tutte le condizioni sono i termini che ultimamente vanno per la maggiore durante le presentazioni stampa; gli “stradisti” vogliono sentirsi sicuri, divertirsi a cuor leggero e non rischiare la vita perché hanno cercato invano la piega perfetta.
- La paura è cattiva consigliera
Per questi motivi i neofiti come gli esperti cercano rassicurazioni tra cartelle stampa, amici e frequentatori di forum a tema. Così facendo vengono risucchiati in un vortice di informazioni impossibili da filtrare e che contribuiscono a confondere ancor più le idee. Un momento di piacevole confronto e arricchimento del bagaglio tecnico si trasforma nella spiacevole sensazione di aver fatto la scelta sbagliata.
Ecco una serie di affermazioni tipiche accompagnate dai necessari chiarimenti:
- “Quella gomma/marca fa schifo!!!! Scivola in continuazione e sul bagnato non tiene “
Attualmente sul mercato NON ESISTONO gomme pericolose di per sé. I principali produttori investono capitali enormi in ricerca e collaudo; ogni gomma viene presentata chiarendo da subito quale è il suo campo di utilizzo ideale nonché la sua composizione. Portare al limite una moderna gomma stradale una volta in temperatura e in normali condizioni di usura significa avere molto probabilmente un atteggiamento di guida sconsiderato. Tutte le gomme stradali ad eccezione di alcune versioni “pista con omologazione stradale” hanno margini di sicurezza sul bagnato del tutto adeguati.
- “L’anteriore ha un fastidioso effetto scalino e il posteriore si spiattella “ È normale!
Il profilo della gomma si modifica nel corso del suo utilizzo ed è impossibile stabilire esattamente quando e perché questi fenomeni si sono verificati in un caso singolo; le variabili in gioco sono troppe e solo una di queste è data dalla tipologia di mescola utilizzata ( “morbida”o “dura” ). Nell’impossibilità di stabilire un parametro temporale che indichi una perdita precoce del profilo originario possiamo dire che le gomme comunemente chiamate “Touring” mantengono il profilo per più tempo rispetto ad altre tipologie di impronta sportiva.
- “ha un forte effetto auto raddrizzante oltre allo shimming”
La prima è una caratteristica della gomma e non è necessariamente un difetto mentre il secondo è un fenomeno particolare che NON DIPENDE dalla gomma in sé ma dalla interazione tra la gomma e gli altri innumerevoli fattori che rientrano nell’assetto generale del mezzo ( quote vitali; setting; ripartizione dei pesi).
- “Queste gomme puoi tenerle più sgonfie tanto sono rigide di carcassa”
Le pressioni devono essere quelle consigliate dal produttore; al massimo si possono provare variazioni minime. In pista potete scendere di pressione o poter sperimentare, ma per sicurezza fatelo solo in presenza di informazioni dal produttore o di comunque un professionista in grado di suggerirvi.
- “Questa marca fa le gomme con carcasse rigide mentre quest’altra le fa morbide” SONO SENSAZIONI PERSONALI
Ogni casa produttrice conferisce un personale imprinting ai suoi prodotti ed è facile affezionarsi ad un profilo e ad un tipo di costruzione. Tuttavia è possibile che i prodotti di una stessa azienda cambino molto nel corso del tempo quindi non fossilizzatevi su un preconcetto legato a delle coperture provate in passato; gli attuali pneumatici stradali sono concepiti per permettere a chiunque di trovare il giusto feeling in tempi brevi, sono gomme facili quindi non abbiate paura di sperimentare.
- “Le gomme bimescola sono figlie del marketing; hanno un consumo disomogeneo “ NO
Le gomme bimescola sono una scelta costruttiva; solo con l’esperienza diretta sul proprio mezzo si è in grado di comprendere se questa scelta soddisfa le nostre esigenze.
- “Le gomme con molta silice ed intagli ampi fino alla spalla sono buone solo per il bagnato “ NO
Sono sicuramente gratificanti sul bagnato e a bassa temperatura, ma questo non toglie che in estate possano garantire limiti di tenuta soddisfacenti. Solo una vostra esperienza diretta può determinare il livello di grip che richiedete.
- “Compra sempre il modello più recente, non risparmiare sulle gomme”. VERO, MA SOLO IN PARTE
I modelli più recenti vantano sicuramente delle innovazioni che li rendono superiori sul piano della prestazione pura ma per quanto si possa progredire nel campo dei pneumatici non esiste ancora l’uovo di colombo. Secondo il banale concetto della “coperta corta” nel momento in cui si chiedono maggiori prestazioni si rinuncerà sempre e comunque alla durata; si possono raggiungere dei compromessi interessanti ma non di più.
Giusto per fare un esempio si pensi agli attuali pneumatici sport-touring: i propulsori attuali sviluppano potenze che richiedono molto grip pertanto le moderne coperture da turismo non possono certo durare quanto quelle di due o tre anni fa.
Se non vi interessa spremere la vostra moto a pieno carico sui curvoni autostradali sappiate che un qualsiasi pneumatico progettato 3 o 4 anni fa rimane un ottimo prodotto che permette di fare molti km in sicurezza e con prestazioni costanti; risparmiare sui costi di gestione ha un senso nella misura in cui conoscete bene il vostro stile di guida.
(di Marcello Pieri)