Sicurezza stradale, ancora troppi decessi in Italia. All’università di Firenze si affronta il problema
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Si chiama “In Safe”, ed è un progetto che vede coinvolti i ricercatori dell’università di Firenze, volto ad analizzare le cause prime degli incidenti al fine di porre un freno, soprattutto a quelli più gravi che vedono coinvolte le due ruote.Nonostante l’Istat riveli un calo dell’1,9% negli incidenti stradali che coinvolgono mezzi a due e […]
Si chiama “In Safe”, ed è un progetto che vede coinvolti i ricercatori dell’università di Firenze, volto ad analizzare le cause prime degli incidenti al fine di porre un freno, soprattutto a quelli più gravi che vedono coinvolte le due ruote.
Nonostante l’Istat riveli un calo dell’1,9% negli incidenti stradali che coinvolgono mezzi a due e quattro ruote, la percentuale di decessi è ancora elevata nel nostro paese, soprattutto per ciò che riguarda le due ruote. L’Italia è ancora ni ritardo rispetto agli obbiettvi fissati dalla comunità europea circa la diminuzione degli incidenti, ma quyalcosa si è fortunamtamente mosso al riguardo. Sono nati negli ultimi tempi importanti gruppi di ricerca che hanno affrontato i ltema “sicurezza stradale”, ed ai recenti progetti “STEP” e “DAVID” si è aggiunto il progetto “IN SAFE”, diretto dal prof. Marco Pierini, dell’università di Firenze, con l’obbiettivo di analizzare quelle che sono le maggiori cause di incidente agli utenti delle due ruote.
- Un progetto avviato nel 2009 e che vede coinvolti, medici, ingegneri e forze di polizia
Il progetto, avviato nel 2009, si sta espandendo gradualmente e dopo l’iniziale autorizzazione della Procura della Repubblica di Firenze, è stato approvato anche dalle procure di Arezzo, Prato e Pistoia e pertanto raccoglierà un campione di dati ancora più significativo.
Come spiega il professor Pierini: “Il progetto di ricerca In-SAFE (In-depth Study of Accident in FlorencE), si contraddistingue per la multidisciplinarietà utilizzata nello studio di ogni singolo incidente che permette l’identificazione delle cause e la correlazione tra la dinamica dell’incidente e le lesioni riscontrabili sulle vittime. Tra le cause dell’incidente particolare attenzione viene prestata all’uso di sostanze stupefacenti e alcoliche. La ricerca si fonda sul lavoro svolto dai ricercatori coinvolti nel progetto, che oltre al gruppo CISAP del DMTI vede il coinvolgimento diretto del Reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Policlinico di Careggi e indiretto di tutte le forze di Polizia che operano nel territorio d’interesse. I casi analizzati sono tutti gli incidenti stradali in cui almeno un occupante di un veicolo o un pedone viene ricoverato all’interno del reparto di rianimazione con la diagnosi di “trauma maggiore” (valutabile mediante un Injury Severity Score – ISS>15): lo stesso reparto provvede ad informare il team operativo che nelle 48 ore successive procede a reperire, oltre al report del sinistro realizzato dalle forze di polizia, anche ulteriori informazioni sul luogo dell’evento ed a rilevare i danni riscontrabili sui veicoli coinvolti. Infine realizza lo studio della cineto-dinamica dell’evento. Da queste ultime evidenze, attraverso un confronto diretto fra ingegneri e medici, si arriva in modo congiunto alla correlazione fra dinamica dell’evento e lesioni riportate dalla vittima, associando a ciascuna di queste il percorso lesivo seguito”
Per tutte le informazioni ci si può rivolgere a www.ptw.unifi.it/
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Fonte: Repubblica