Sicurezza stradale, ancora troppi decessi in Italia. All’università di Firenze si affronta il problema

Sicurezza stradale, ancora troppi decessi in Italia. All’università di Firenze si affronta il problema

Si chiama “In Safe”, ed è un progetto che vede coinvolti i ricercatori dell’università di Firenze, volto ad analizzare le cause prime degli incidenti al fine di porre un freno, soprattutto a quelli più gravi che vedono coinvolte le due ruote.Nonostante l’Istat riveli un calo dell’1,9% negli incidenti stradali che coinvolgono mezzi a due e […]

16 Novembre 2011 - 00:00

Si chiama “In Safe”, ed è un progetto che vede coinvolti i ricercatori dell’università di Firenze, volto ad analizzare le cause prime degli incidenti al fine di porre un freno, soprattutto a quelli più gravi che vedono coinvolte le due ruote.
Nonostante l’Istat riveli un calo dell’1,9% negli incidenti stradali che coinvolgono mezzi a due e quattro ruote, la percentuale di decessi è ancora elevata nel nostro paese, soprattutto per ciò che riguarda le due ruote. L’Italia è ancora ni ritardo rispetto agli obbiettvi fissati dalla comunità europea circa la diminuzione degli incidenti, ma quyalcosa si è fortunamtamente mosso al riguardo. Sono nati negli ultimi tempi importanti gruppi di ricerca che hanno affrontato i ltema “sicurezza stradale”, ed ai recenti progetti “STEP” e “DAVID” si è aggiunto il progetto “IN SAFE”, diretto dal prof. Marco Pierini, dell’università di Firenze, con l’obbiettivo di analizzare quelle che sono le maggiori cause di incidente agli utenti delle due ruote.more

  • Un progetto avviato nel 2009 e che vede coinvolti, medici, ingegneri e forze di polizia

Il progetto, avviato nel 2009, si sta espandendo gradualmente e dopo l’iniziale autorizzazione della Procura della Repubblica di Firenze, è stato approvato anche dalle procure di Arezzo, Prato e Pistoia e pertanto raccoglierà un campione di dati ancora più significativo.
Come spiega il professor Pierini: “Il progetto di ricerca In-SAFE (In-depth Study of Accident in FlorencE), si contraddistingue per la multidisciplinarietà utilizzata nello studio di ogni singolo incidente che permette l’identificazione delle cause e la correlazione tra la dinamica dell’incidente e le lesioni riscontrabili sulle vittime. Tra le cause dell’incidente particolare attenzione viene prestata all’uso di sostanze stupefacenti e alcoliche. La ricerca si fonda sul lavoro  svolto dai ricercatori coinvolti nel progetto, che oltre al gruppo CISAP del DMTI vede il coinvolgimento diretto del Reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Policlinico di Careggi e indiretto di tutte le forze di Polizia che operano nel territorio d’interesse. I casi analizzati sono tutti gli incidenti stradali in cui almeno un occupante di un veicolo o un pedone viene ricoverato all’interno del reparto di rianimazione con la diagnosi di “trauma maggiore” (valutabile mediante un Injury Severity Score – ISS>15): lo stesso reparto provvede ad informare il team operativo che nelle 48 ore successive procede a reperire, oltre al report del sinistro realizzato dalle forze di polizia, anche ulteriori informazioni sul luogo dell’evento ed a rilevare i danni riscontrabili sui veicoli coinvolti. Infine realizza lo studio della cineto-dinamica dell’evento. Da queste ultime evidenze, attraverso un confronto diretto fra ingegneri e medici, si arriva in modo congiunto alla correlazione fra dinamica dell’evento e lesioni riportate dalla vittima, associando a ciascuna di queste il percorso lesivo seguito”

Per tutte le informazioni ci si può rivolgere a www.ptw.unifi.it/
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Fonte:  Repubblica

 

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