Autoscuole e Iva sulle patenti A: una sentenza ribalta tutto

Autoscuole e Iva sulle patenti A: una sentenza ribalta tutto

Scopri i dettagli della nuova sentenza su Iva e autoscuole che chiarisce il trattamento fiscale da applicare sui corsi per le patenti A

 

Scopri i dettagli della nuova sentenza su Iva e autoscuole che chiarisce il trattamento fiscale da applicare sui corsi per le patenti A

12 Giugno 2025 - 12:30

Una sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di La Spezia potrebbe aver finalmente chiarito l’equivoco sull’Iva da applicare ai corsi per le patenti A, quelle per guidare motocicli e ciclomotori, anche se non si possono ancora escludere ulteriori sviluppi come un eventuale ricorso del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Al momento va comunque registrato questo successo delle autoscuole in una battaglia che si trascina addirittura dal 2019.

PATENTI DI GUIDA: LA QUESTIONE DELL’IVA

Come molti ricorderanno, la questione dell’Iva sulle patenti esplose a settembre di sei anni fa, quando l’Italia fu chiamata a recepire una sentenza della Corte di Giustizia Europea, la C-449/17 del 14 marzo 2019, che aveva stabilito che i corsi di abilitazione alla guida dai veicoli a motore non sono equiparabili all’insegnamento scolastico o universitario, esente dal pagamento dell’Iva, ma sono invece ‘insegnamento specialistico’ e quindi esclusi dal privilegio. All’inizio si era temuta addirittura l’applicazione della retroattività, che avrebbe comportato il recupero dell’Iva non versata nei cinque anni precedenti, poi per fortuna il Governo, tramite il decreto fiscale, aveva disposto l’attuazione della misura solo dal 1° gennaio 2020 in avanti e per l’’ottenimento delle patenti di guida per i soli veicoli delle categorie B e C1.

AGENZIA DELLE ENTRATE: IVA AL 22% ANCHE SULLE PATENTI A

Alla luce di ciò si pensava giustamente che le lezioni per il conseguimento delle patenti per la guida delle moto (A, A1 e A2) non rientrassero tra quelle su cui imporre l’Iva con aliquota ordinaria al 22%. Ma in occasione di Telefisco 2020, l’evento durante il quale vennero presentate le novità fiscali dell’anno, l’Agenzia delle Entrate precisò che “al pari delle categorie B e C1, anche i corsi per l’ottenimento delle categorie delle patenti A, A1 e A2 rappresentano un insegnamento specialistico. Pertanto, a decorrere dal 1° gennaio 2020, anche i corsi per l’ottenimento delle patenti A, A1 e A2 dovevano considerarsi imponibili”.

IVA SU PATENTE MOTO: LA SENTENZA A FAVORE DELLE AUTOSCUOLE

Questa precisazione mandò su tutte le furie le associazioni di categoria delle autoscuole, che accusarono l’Agenzia delle Entrate di aver malamente interpretato una norma che in realtà non aveva bisogno di essere interpretata, visto che il decreto fiscale approvato il 6 dicembre 2019 per recepire la sentenza della Corte di Giustizia Europea indicava chiaramente che l’Iva al 22% doveva applicarsi soltanto ai corsi per le patenti B e C1, non citando in alcun modo le patenti A. Unasca, una delle associazioni più battagliere sulla questione, aveva perfino invitato i propri associati a non estendere la nuova fiscalità ai corsi per le patenti moto.

Naturalmente questa situazione ha avuto strascichi legali che, proprio nei giorni scorsi, hanno fatto segnare un punto a favore delle autoscuole. Infatti, come ha comunicato la stessa Unasca sui propri canali social, la Corte di Giustizia Tributaria di La Spezia ha sentenziato che l’Iva NON è dovuta su patenti nautiche e su patenti AM, A1, A2 e A, accogliendo il ricorso di una autoscuola associata e assistita da Unasca attraverso consulenti qualificati. L’associazione ha commentato con grande soddisfazione la sentenza, che conferma ciò che sostiene da anni e cioè che “le leggi vanno rispettate e non interpretate“. Resta adesso da capire se sia stata scritta la parola fine sulla vicenda o se ci saranno ulteriori strascichi con nuovi ricorsi e contro-ricorsi.

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