Omicidio stradale, approvazione ad un passo, ma quanta fatica?

Omicidio stradale, approvazione ad un passo, ma quanta fatica?

Dopo l’approvazione dei giorni scorsi in Senato, manca ancora il via libera definitivo della Camera, ma dopo mesi si è in dirittura d’arrivoNella proposta da mesi in Parlamento e arrivata finalmente a un passo dalla meta, viene introdotto per la prima volta il reato di omicidio stradale e nautico. La legge, una volta passato l’ultimo […]

18 Giugno 2015 - 00:00

Dopo l’approvazione dei giorni scorsi in Senato, manca ancora il via libera definitivo della Camera, ma dopo mesi si è in dirittura d’arrivo
Nella proposta da mesi in Parlamento e arrivata finalmente a un passo dalla meta, viene introdotto per la prima volta il reato di omicidio stradale e nautico. La legge, una volta passato l’ultimo scoglio della Camera, disporrà che chiunque guida un veicolo a motore, una imbarcazione, una moto d’acqua in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di droghe e causa la morte di una persona è punito con la reclusione da 8 a 12 anni; che salgono a 18 in caso di omicidio plurimo.more

  • Si rischiano dai 7 ai 10 anni di reclusione…

…anche se non si è sotto l’effetto di alcol o droga. Anche se le pene saranno (di poco) meno severe: dai 7 ai 10 anni se l’incidente mortale avviene perché si attraversa un incrocio passando con il semaforo rosso o si fa una manovra di inversione del senso di marcia o un sorpasso in prossimità delle strisce pedonali.

Revoca della patente. Un capitolo rivoluzionario per le norme e le sanzioni di chi commette gravi infrazioni al codice della strada è poi la revoca della patente – la famosa “Daspo” in gergo politico – che dura 15 anni in caso di omicidio stradale sotto effetto di alcool, o 20 in caso in passato si sia incappati nell’etilometro. Qualora la guida fosse in stato di ebbrezza e si sia contestualmente superato il limite massimo consentito, si arriverà al massimo di pena di 30 di revoca.

  • “Esiste già una legge, perchè farne un duplicato?”

Di recente il senatore Luigi Manconi, in alcune sue dichiarazioni si è dimostrato scettico nell’applicare una norma che di fatto duplica quello che già è citato nei codici :“La giurisprudenza ha già articolato una serie di risposte sanzionatorie che vanno dalla minima punizione dell’omicidio colposo a quella massima dell’omicidio volontario. Non più di una settimana si è discusso dell’imputazione di omicidio volontario, attribuita carico dell’intero equipaggio di un’auto che ha ucciso una donna in un quartiere di Roma. Un reato che prevede pene non inferiori a 21 anni di carcere. Che bisogno c’è, pertanto, di duplicare questa ipotesi di reato istituendo l”omicidio stradale’? sarebbe estremamente urgente – aggiunge-  diffondere una più matura cultura della mobilità e della convivenza civile. Dunque, finché si è in tempo, si modifichi con razionalità e intelligenza il disegno di legge sull’omicidio stradale”.

 

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