Serve davvero cambiare lo scarico moto originale? Ecco pro e contro di una modifica ancora in voga ma meno efficace rispetto al passato
Nel panorama motociclistico italiano circolano quantità industriali di motociclette con marmitte aftermarket decisamente intriganti sotto il profilo del sound. Capita quindi che ci si chieda se sia il caso o meno di cambiare lo scarico moto originale con uno di tipo sportivo. Queste modifiche producono dei reali miglioramenti?
Aggiornamento del 28 aprile 2021: miglioramento della leggibilità del testo, con nuovi contenuti più utili e attuali
SCARICO MOTO: LE PARTI PRINCIPALI
La curiosità è più che lecita, poiché in alcuni casi lo scarico moto di serie potrebbe rappresentare un vero e proprio “tappo” in grado di ridurre le potenzialità di un motore. Nella maggioranza dei casi però può già essere ben progettato e un’eventuale sostituzione a favore di un modello più “estremo” può portare solo a limitatissimi miglioramenti. Nei casi peggiori addirittura a un declino dell’erogazione complessiva e un aumento dei consumi. Ma com’è fatto lo scarico di serie di una moderna moto?
Lo scarico di una moderna motocicletta è composto da più parti:
– Il collettore di scarico, generalmente realizzato in acciaio inox e del tipo “4 in 1”, ovvero con tutti e quattro i tubi collettori che si uniscono in uno solo. Oppure del tipo 4-2-1: ovvero con i tubi collettori 1 e 4 che si uniscono al gruppo di tubi 2 e 3 e successivamente si raggruppano in uno solo (o 2 al massimo).
– L’ultima parte è composta dal raccordo catalizzatore che molto spesso comprende al suo interno anche il catalizzatore.
All’interno del singolo terminale di scarico moto sono presenti due o più camere con pareti divise da tubi che costringono i gas di scarico in entrata a compiere un giro perturbato prima di avere sfogo. Questo crea, a seconda delle intenzioni del progettista, un freno più o meno forte ai gas che da origine al silenziamento, ma anche a una notevole contropressione.
CONTROPRESSIONE E RUMORE DI UNO SCARICO MOTO
Questo sistema di smorzamento del rumore è particolarmente efficace alle basse frequenze e un po’ meno alle alte. Ragion per cui spesso all’interno vi sono paratie imbottite di insonorizzante composto da lana di vetro o di roccia per abbattere le frequenze alte. Nelle applicazioni più “corsaiole” il finale dello scarico non è quasi mai dotato di catalizzatore. Al massimo, se c’è, è di tipo metallico a bassa densità di celle, che in pratica genera una resistenza al passaggio dei gas molto trascurabile. L’interno è costituito da un tubo forato in acciaio inox o ferritico, anche leghe di titanio e materiali “racing” come l’inconel. In tutti gli scarichi comuni il silenziatore è avvolto da uno spesso strato di lana di roccia o lana di vetro, mentre nella parte finale è collocato il Db Killer. Non è altro che un tubo forato, in genere chiuso all’estremità interna che ha il compito di smorzare la “voce” del motore per consentire l’omologazione senza troppo penalizzare le prestazioni.
POSSIBILI SVANTAGGI DI UNO SCARICO MOTO AFTERMARKET
Tutti gli impianti di scarico moto nascono da accurati studi sulla fluidodinamica dei gas in uscita dal motore. Se ben progettati, permettono anche un aumento (o mantenimento) delle prestazioni, specie su propulsori elaborati. Sulle moto di serie questi miglioramenti di erogazione sono molto meno sensibili, nonostante un generale miglioramento della velocità di espulsione dei gas e una decisa riduzione della contropressione. Un buono scarico moto può rendere la moto più reattiva in accelerazione e ripresa e migliora sempre (o quasi) il sound. Meglio se di tipo omologato non invalidare l’omologazione della moto (a meno che non si tolga comunque il Db Killer, operazione da non fare). Lo scarico diventa fuorilegge, minando seriamente la quiete di chi vi circonda.
CONVIENE CAMBIARE LO SCARICO ALLA MOTO?
Ma, allora, è il caso di adottare uno scarico sportivo? Beh, non proprio, poiché le sempre più rigide norme antinquinamento fanno sì che lo scarico di serie sia diventato sempre più sofisticato e specifico. Sostituirlo con un componente generico, non originale, magari di tipo “racing”, potrebbe comportare addirittura discontinuità nell’erogazione ai bassi regimi. Bisogna anche dire che la smania di cambiare la marmitta deriva in parte da un retaggio del passato. Un tempo, infatti le moto sportive erano dotate di motori a due tempi. In questo tipo di propulsore lo scarico era quantomeno importantissimo per le prestazioni. Grazie a generose espansioni prometteva notevoli risultati con elaborazioni relativamente semplici. Oggi le moto sportive viaggiano spinte da motori quattro tempi. Sfruttano le più moderne tecnologie e sono già esasperate sotto il profilo tecnico, pur garantendo una buona affidabilità. Da migliorare, insomma, non vi è molto. Tranne il sound.
Valter
08:46, 10 Settembre 2023Ottimo articolo aggiungerei solamente giusto per ricondurre il giudizio ad una logica più ragionata che per una marmitta per motori 4t di tipo race, ovvero non omologata per circolare su strada, il miglioramento promesso va dal 3 al 4%, quindi se hai una moto da 100cv hai bisogno di altri 3~4cv per fare la differenza? non credo proprio.. se hai una moto da 50cv che cosa ti cambia con 1,5~2cv in più? assai poco e in compenso dovrai spendere almeno 500€.. oltre al rischio di prenderti una bella multa.
Per il sound, una marmitta “aperta” produce un rumore “da smarmittato” assai poco piacevole che non ha nulla a che vedere con il rombo di un motore più potente/di moto con cilindrata maggiore..
I soldi meglio spenderli per altre cose assai più importanti come sospensioni di qualità.