Moto Euro 5+: cosa cambia dal 1° gennaio 2024

Moto Euro 5+: cosa cambia dal 1° gennaio 2024

Dal 2024 scatta l’omologazione moto Euro 5+: nuovi standard su diagnosi, emissioni e rumore allo scarico

23 Ottobre 2023 - 15:00

Le moto e gli scooter Euro 5+ inizieranno a essere commercializzati dal 2024, con una serie di adeguamenti agli standard tecnici di omologazione europei. In questo articolo parliamo delle novità dell’omologazione moto Euro 5+, cosa prevede e da quando si potranno vendere e comprare solo motocicli omologati Euro 5+.

Aggiornamento del 23 ottobre 2023: entrata in vigore della norma Euro 5+ per le moto di nuova omologazione e immatricolazione.

DAL 2024 SCOOTER E MOTO EURO 5+

La norma Euro 5 per le moto è scattata a gennaio 2020 e da allora tutti i motocicli di nuova omologazione devono rispettare questo standard UE, mentre dal 1° gennaio 2021 l’obbligo è stato esteso alle moto immatricolate nuove. La data delle prossime norme Euro 5+ è già fissata e ad aiutarci a fare chiarezza sulle novità è il TÜV Italia. Per tutti i veicoli di categoria L scatteranno le nuove procedure di omologazione. Saranno coinvolti quindi i veicoli che secondo le direttive comunitarie rientrano in queste categorie:

  • ciclomotori;
  • motocicli;
  • motocicli da fuori strada a quattro ruote (quad);
  • altri piccoli veicoli a motore con tre o quattro ruote.

L’ obbligo Euro 5+ per moto e scooter avrà partenze scaglionate:

  • moto di nuova omologazione Euro 5+ dal 1° gennaio 2024;
  • moto di nuova immatricolazione Euro 5+ dal 1° gennaio 2025;

Per le moto trial ed enduro, scatterà invece lo standard Euro 5 dal dal 1° gennaio 2024 (nuove omologazioni) e dal dal 1° gennaio 2025 (nuove immatricolazioni), salvo eccezionali deroghe.

OMOLOGAZIONE MOTO: COME FUNZIONA

Spesso e volentieri leggiamo post in cui si parla indistintamente di omologazione e immatricolazione come se fossero la stessa cosa. Ma cos’è in realtà l’omologazione di un veicolo? L’omologazione è il termine che definisce l’intero processo di approvazione di un veicolo, che abbiamo spiegato in questo approfondimento. Si traduce in un certificato rilasciato dall’autorità preposta, che consente a un prodotto di entrare in quel mercato. Il processo omologativo inizia con l‘accreditamento seguito dai test in accordo a norme e direttive. Prosegue poi con la preparazione di relazioni tecniche da trasmettere ai dipartimenti dei trasporti dei vari Ministeri europei per l’ottenimento dell’approvazione finale.

MOTO E SCOOTER EURO 5+: COSA CAMBIA CON LA NUOVA OMOLOGAZIONE

Lo standard Euro 5+ introdurrà diverse novità, come ad esempio la diagnosi OBD 2, adottata parzialmente sulle attuali omologazioni moto Euro 5, test di durabilità più severi e probabili riduzioni alla rumorosità. I nuovi requisiti di omologazione nel dettaglio includeranno:

  • aggiornamento del livello OBD II con l’inclusione del monitoraggio catalizzatore e limiti minimi al monitoraggio del sistema tramite indici IUPR (In-Use Performance Ratio);
  • abbassamento dei limiti di monitoraggio dei sistemi OBD I e II (passaggio da Threshold Limits di livello B1 ai nuovi limiti di livello B2);
  • obbligo del monitoraggio OBD durante la guida per la segnalazione dell’attivazione di modalità operative che comportano una sensibile riduzione della coppia del motore. Facendo attenzione che tale requisito risulti applicabile non solo ai tradizionali veicoli dotati di motore endotermico ma anche ai veicoli elettrici, che entrano a pieno titolo nell’ambito di applicazione del requisito di monitoraggio OBD;
  • rimozione dell’opzione di calcolo matematico tramite Fattore di Deterioramento tabulato per l’ottemperanza ai requisiti di durata del veicolo. Così da poter valutare il livello di inquinanti emessi a fine vita, arrivando pertanto all’obbligo di un accumulo chilometrico parziale o totale del veicolo o dei suoi sistemi considerati rilevanti ai fini delle emissioni inquinanti.

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