EICMA novità per novità (5) – le 6 sorelle Honda
La capacità della Honda di produrre sempre nuovi modelli è pazzescaLa grande casa giapponese cerca di cancellare l’immagine asettica dei suoi ultimi modelli more Neo Sports Cafe, alias CB1000R Una Honda non poteva mancare nell’olimpo delle maxi naked e gli ingegneri di Tokio sono ripartiti da zero, con un look futuristico mozzafiato, un faro anteriore full […]
La capacità della Honda di produrre sempre nuovi modelli è pazzesca
La grande casa giapponese cerca di cancellare l’immagine asettica dei suoi ultimi modelli
- Neo Sports Cafe, alias CB1000R
Una Honda non poteva mancare nell’olimpo delle maxi naked e gli ingegneri di Tokio sono ripartiti da zero, con un look futuristico mozzafiato, un faro anteriore full led con luce di posizione ad anello ed un codone super minimal, praticamente fatto solo dalla sella. La targa ovviamente andrà sulla ruote. Grossi miglioramenti tecnici con un motore da 145 CV a 10.500 giri e 104 Nm a 8.250 giri. Coraggiosa la scelta di confermare il telaio monotrave, che lascia scoperto il bel motore ma paga pegno in termini di rigidità. Le sospensioni ovviamente sono Showa e si compongono di una forcella regolabile di ultima generazione SFF-BP (Separate Function Front Fork – Big Piston) e di un mono completamente regolabile. L’impianto frenante è composto da due dischi flottanti da 310mm con pinze radiali all’anteriore e un disco singolo da 256 mm al posteriore. Aggiornata l’elettronica, con tre riding mode programmati ed uno programmabile. Il tutto a soli 212 Kg con il pieno.
- Africa Twin Adventure Sports
Era la novità più attesa, sia dagli amanti delle moto maestose, sia da chi non le ama e quindi avrebbe avuto qualcosa da criticare. La Africa Twin ADV, comunque non è una corazzata ed anche se ha una taglia in più, non la dimostra troppo, eppure le differenze ci sono: serbatoio più largo con inserti in alluminio, cupolino più alto, fianchetti ridisegnati con un vano portaoggetti a destra, proprio come l’Africa 650. Il paracoppa maggiorato ed i tubi di protezione completano il quadro di questa moto nata per disprezzare le strade asfaltate. La forcella anteriore Showa è completamente regolabile ed ha la corsa maggiorata come il mono posteriore. Da off anche la posizione di guida rialzata. Il motore ha ricevuto degli aggiornamenti per migliorare l’erogazione, ma resta il noto bicilindrico Unicam da 95 CV a 7500 giri e 99 Nm a 6000. Profondamente aggiornata anche l’elettronica.
- CB125R
La famiglia Neo Sports Cafè si allarga da subito con le CB 125 e 300 R, che condividono gran parte della ciclistica, per esempio l’intero avantreno composto da forcella rovesciata da 41 mm, pinze ad attacco radiale e disco freno da 296 mm (dietro c’è un disco da 220mm). Anche cruscotto digitale, mono e telaio sono in comune, mentre i motori (entrambi monocilindrici raffreddati a liquido) sono ovviamente differenti. I sedicenni possono contare su 13.3 CV a 10000 giri e 10 Nm ad 8000 per spingere i 125 Kg della moto, i maggiorenni su 31,4 ad 8500 giri e 27,5 Nm a 7500 giri per muovere i 143 della loro CB. Come da tradizione Honda il consumo è quasi sospetto se la 125 fa 480 Km con un pieno e la 300 ne fa appena 180 in meno. Nonostante la dotazione elettronica ridotta, tipica della categoria, l’impianto frenante lavora in simbiosi con una piattaforma inerziale, come i sistemi cornering. Una vera chicca.
- Nuova GL 1800 Gold Wing
L’incrociatore stellare Goldwing si appresta ad atterrare sulle strade terrestri, portando agli umani nuove tecnologie, ma la svolta pià visibile è il design, che si fa affilato ed elegante, quasi sportivo. In questo senso va anche l’evoluzione tecnica, che ha portato ad una moto di 365 kg, che sono sempre 40 in meno del modello precedente, Il motore finalmente guadagna le 4 valvole (e siamo a 24, visto che è un 6 cilindri) per una potenza di 126 CV a 5.500 giri/min e coppia massima di 170 Nm a 4.500 giri/min. Immancabile il cambio DCT con ben sette marce, come le gloriose 125 degli anni ’80. Rivoluzionata anche la ciclistica, con la forcella anteriore tipo Hossack (conosciuta in germania come Duolever) e retrotreno con monobraccio Pro-Arm e classico mono posteriore Uni-Link. Niente panico per fermare tanta roba: il sistema è composto da due dischi da 320 mm con pinze radiali a sei pistoncini davanti ed un disco da 316 dietro, tutto controllato da un software che gestisce la frenata in maniera intelligente. Non mancano tutti i controlli elettronici ed i riding mode. L’infotainement è garantito da uno schermo TFT da 7” con Apple CarPlay. Il meglio però potrebbe essere ancora da venire: si parla con insistenza di applicare a questa mastodontica moto lo spettacolare sistema Riding Assist che mantiene la moto in piedi da sola, già mostrato dalla Honda su un paio di prototipi.
- CB 04 Interceptor
Non possiamo dimenticare il fantascientifico prototipo Interceptor, che veste la meccanica della CB 1000 R con una mezza carena disegnata dall’italiano Valerio Aiello ed ispirata alla fantascienza degli anni ’80 (ma forse anche un poco alla Husqvarna Vitpilen Aero). La moto ovviamente è lontana dalla produzione ed al posto del faro monta una turbina eolica, che genera l’energia sufficiente ad alimentare il dispositivo integrato nella moto, che visualizza mappe digitali, attiva le chiamate di emergenza o collega lo smartphone per telefonate e musica. Sarà questo il futuro?