A campionati motociclistici fermi e le moto parcheggiate in garage causa inverno, la speranza è che l’informazione in ambito sicurezza e le riflessioni conseguenti, raccolgano attenzione maggiore di quanto non abbiano fatto nei mesi scorsi. In un Eicma 2009 abbastanza sottotono sotto il profilo delle novità abbiamo potuto registrare un ottimo spazio dedicato alla sicurezza […]
A campionati motociclistici fermi e le moto parcheggiate in garage causa inverno, la speranza è che l’informazione in ambito sicurezza e le riflessioni conseguenti, raccolgano attenzione maggiore di quanto non abbiano fatto nei mesi scorsi.
In un Eicma 2009 abbastanza sottotono sotto il profilo delle novità abbiamo potuto registrare un ottimo spazio dedicato alla sicurezza stradale.
Non ancora uno spazio, in termini di metri quadrati, personale e servizi, come avremmo voluto fosse, ma di certo un grosso passo in avanti.
Il progetto è “Strade più sicure” promosso da BMW Motorrad Italia in collaborazione con la Facoltà di design del politecnico di Milano.
L’obiettivo del progetto è creare opportunità per le aziende e sviluppare le idee, le esperienze degli studenti del politecnico.
I dati, quelli veri però, parlano chiaro : è in città che avviene il maggior numero di incidenti stradali, è in città che si muore, ci si ferisce, che si sbatte contro gli ostacoli fissi e non, ferendosi a volte in maniera irreparabile: nonostante i media si affannino ad inoltrare ai più il cliché che vede il motociclista come un velocissimo criminale ed ad etichettare la velocità come la principale causa di mortalità anziché più semplicemente come una delle componenti, c’è chi davvero studia soluzioni innovative ed ergonomiche.
I-Ciuffo (progetto.iciuffo@gmail.com) è un sistema di paletti in grado di assorbire l’urto con funzioni di sicurezza attiva
e passiva
.
Nell’ambito della sicurezza attiva I-Ciuffo è in grado di segnalare la curva riducendo la probabilità di incidente, per mezzo dei led istallati sui paletti stessi: tali led possono lampeggiare in maniera differente se sopraggiunge un veicolo o se la velocità, nel tratto di osservazione designato, non rientra in alcuni parametri.
Il paletto segnaletico è in grado di collassare se eccessivamente sollecitato (in caso di caduta) e di impedire quindi che il malcapitato rimanga ferito raggiungendo la via di fuga.
E’ infatti spesso dopo la caduta che il motociclista, paradossalmente, si ferisce: l’esempio dei “moderni” Guardrail assassini
insegna in senso negativo (www.motociclisti-incolumi.com
).
Sicurezza passiva
quindi: paletto flessibile in grado di collassare se ulteriormente sollecitato.
Un applauso quindi ai progettisti (Bonazza, Graisel, Romagnoli) e, finalmente, a chi si impegna per finanziare simili iniziative; la speranza è che quelle che oggi sono solo iniziative isolate, diventino coscienze popolari, dominio pubblico, desiderio comune.
La speranza è che gli enti si attivino per acquistare ed installare i nuovi sistemi di sicurezza stradale
e che si esca finalmente da logiche di mercato non troppo robuste e salutari: molto spesso infatti i nuovi dispositivi, oltre ad essere maggiormente preformanti, risultano essere anche più economici di quelli in uso…
Massimo Soldini