Il bambino motociclista (che è in noi)

Il bambino motociclista (che è in noi)

Perché forse motociclisti si nasce Il bambino motociclista non è necessariamente quello spinto da familiari e amici a fare il pilota professionista (sin dalla culla). È quello che guarda le gare minori di Motomondiale, quelle snobbate persino da alcuni piloti che vi partecipano (che vorrebbero approdare quanto prima in MotoGP). Il bambino motociclista è quello […]

28 Novembre 2010 - 00:00

Perché forse motociclisti si nasce

Il bambino motociclista non è necessariamente quello spinto da familiari e amici a fare il pilota professionista (sin dalla culla). È quello che guarda le gare minori di Motomondiale, quelle snobbate persino da alcuni piloti che vi partecipano (che vorrebbero approdare quanto prima in MotoGP). Il bambino motociclista è quello che, quando userà la bicicletta, con l’immaginazione trasformerà le sue gambe in un possente bicilindrico. Cambierà le marce (i rapporti) per non grippare, e non perché gli faranno male le ginocchia. In salita penserà: “Ci vogliono più cavalli”, immaginandosi già se a 2 o 4 tempi, in linea o a “v”.more

Il bambino motociclista inizia a proiettare la sua vita sin da piccolo sul triciclo, mimando il motore delle moto. Quel bambino che non riconosce la zia di 5° grado ma identifica perfettamente una moto la seconda volta che la vede per strada, anche se non sa di che modello si tratta. All’inizio non ha mai troppe pretese, gli basta un cinquantino scassato: l’importante è che abbia un motore e che sia suo. L’odore di benzina e le macchie nere d’olio non sono fastidiosi. La fatica di carburare il motorino sarà tanta, ma appagata. Sì, perché se non è perfetta si smonta tutto di nuovo, per la 25sima volta. Ma la sua moto consuma meno delle altre e comunque va di più.

Lui non disdegna i cinquantini, nemmeno quando compie 16 o 18 (o 35) anni. Tratta il suo motorino come se fosse una “moto di grossa cilindrata”, ma non per finzione: per rispetto. In fondo in città ci si fa male a 50 Km/h con uno scooterino così come con una BMW 1200, lo scrivono anche quelli di SicurMOTO.it. La patente B? Sì, ma solo perché mamma e papà dicono che serve. A lui non è mai servita, nemmeno quando c’erano 10 gradi sottozero; e non vuole credere che gli servirà “per forza”, ma si fida.

Lo sa bene che la moto è costosa da mantenere, infatti risparmia i soldi sottraendoli a cavolate inutili e passeggere. La passione per la moto non è temporanea, non la sua. Il videogame può attendere, la discoteca può attendere. Quando impara che proteggersi è una virtù, non si vergogna di girare in scooter con una giacca tecnica (che fa pure figo). Chi non capisce pazienza. Lo guarderanno con invidia, poi, un domani da dentro le loro “sardomobili” (automobili) mentre lui sfreccia con la moto.


Il bambino motociclista sbava di fronte alla moto dei suoi sogni, anche se ha figli, moglie e 45 anni suonati. Diventa un bimbo per quei 3 minuti e mezzo in cui gli è concesso di sognare, e gli piace. Lui non invidia con odio il proprietario di quel sogno. Pensa che prima o poi se la (ri)comprerà, condividendone con gli eventuali figli la passione e le nozioni di sicurezza acquisite nel tempo.

A volte, purtroppo, il bambino motociclista è costretto dal destino a non conoscere mai la sua passione o a non poterla vivere, neanche un po’. Si riconoscono dallo sguardo questi bambini: uno sguardo magari felice ma segnato da una mancanza. A volte i loro occhi sono quelli di un signore anziano. Guarda i motociclisti far rumore e passare per la strada o sotto casa, ma non si arrabbia. Non capisce perché i suoi vicini di casa, anche giovani, insultano quei ragazzi con le moto. In fondo passano solo un paio di volte al giorno. Il loro rumore simboleggia anche passione e vitalità. Lui lo sa che non potrà più guidarla una moto, non ce la fa più, è troppo vecchio. Quando suo nipote gli chiederà 10 euro per far benzina al motorino non glieli darà sempre, perché “Deve imparare a gestirsi il denaro in modo responsabile!”. Il nipote però lo sa che il motorino non l’ha pagato solo papà.

Motociclisti si nasce, consapevoli si diventa.

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