Incidenti in moto. Il 50% per altri veicoli e strade disastrate, ma le vittime calano

Incidenti in moto. Il 50% per altri veicoli e strade disastrate, ma le vittime calano

Secondo un’indagine statistica ACI-ISTAT, le vittime di incidenti in moto sono in calo. Tra le cause principali, infrastrutture inadeguate e da chi è alla guida di altri veicoli.In 5 anni il numero di vittime di incidenti stradali riguardanti chi è alla guida di un mezzo a due ruote ha subito una contrazione del 22%.  Un dato […]

29 Gennaio 2013 - 00:00

Secondo un’indagine statistica ACI-ISTAT, le vittime di incidenti in moto sono in calo. Tra le cause principali, infrastrutture inadeguate e da chi è alla guida di altri veicoli.
In 5 anni il numero di vittime di incidenti stradali riguardanti chi è alla guida di un mezzo a due ruote ha subito una contrazione del 22%.  Un dato incoraggiante che pone l’Italia ai vertici tra i paesi europei, in rapporto al parco circolante di 8.600.000 mezzi tra motocicli e ciclomotori.

Italiani virtuosi su due ruote? E’ il caso di dire “si”. Ciò che lascia l’amaro in bocca è il dato sulle cause dell’incidentalità: per il 50% dei casi la colpa è di chi guida altri veicoli, mentre per il 25% la concausa è rappresentata da infrastrutture inadeguate.more

  • Il motociclista sbaglia nel 38% di casi

Nel 2011 le moto coinvolte in incidenti (mortali e non) si fermano a quota 75.193. Le vittime su ciclomotore (165 persone) fanno registrare una contrazione  del 19% rispetto al 2010 mentre il numero dei feriti diminuisce del 5,2%. Le vittime su motocicli e scooter targati ammontano a 923 unità e fanno segnare una riduzione del 2,1%, mentre aumenta del 4,1% il numero dei feriti. Complessivamente si registra una diminuzione del 4,2% delle vittime di incidenti su veicoli a due ruote (ciclomotori e moto) rispetto al 2010.

Nel 38% dei casi l’incidente è imputabile ad un errore umano del motociclista, mentre nel 50% dei casi sono gli altri conducenti a
provocarlo
afferma Pier Francesco Caliari, direttore generale di Confindustria ANCMA (Associazione nazionale Ciclo Motociclo e Accessori) citando i risultati del MAIDS (Motorcycle Accidents In Depth Study). ” Siamo consapevoli che c’è ancora molto lavoro da fare in termini di formazione nei confronti di tutti gli utenti della strada. Come lo scorso anno, Confindustria ANCMA investirà nella campagna di sensibilizzazione “occhio alla moto”, destinata a raggiungere chiunque si muova nel tessuto urbano ed extra urbano.”

Altro grosso problema è rappresentato dalle condizioni della rete stradale e dei sistemi di protezione (vedi guard-rail). A tale riguardo la posizione di ANCMA appare chiara con  “la ferma volontà di collaborare al fine di ottenere maggiori investimenti per migliorare le infrastrutture”

 

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