La differenza tra moto e scooter

La differenza tra moto e scooter

Fino a pochi anni fa il problema nemmeno si poneva, distinguere una moto da uno scooter era esercizio facile, alla portata praticamente di tutti. Troppo diverse le forme dei due mezzi per non riconoscerli anche con una rapida occhiata, anche senza essere appassionati delle due ruote. Poi, complice il cambiamento del mercato e, conseguentemente, delle […]

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16 Luglio 2013 - 00:00

Fino a pochi anni fa il problema nemmeno si poneva, distinguere una moto da uno scooter era esercizio facile, alla portata praticamente di tutti. Troppo diverse le forme dei due mezzi per non riconoscerli anche con una rapida occhiata, anche senza essere appassionati delle due ruote. Poi, complice il cambiamento del mercato e, conseguentemente, delle strategie di marketing delle Case motociclistiche, sono arrivati prodotti dall’incerta definizione
.

Se uno Yamaha T-Max
, pur con prestazioni molto vicine e in alcuni casi addirittura superiori a quelle di tante moto, si può ancora incasellare con facilità alla voce scooter, il Gilera GP 800, con la sua trasmissione finale a catena e il tunnel centrale praticamente inesistente, è già più difficile da inserire nei ranghi. Il compito diventa ancora più arduo, per non dire impossibile, quando si parla dell’Honda Integra, che, già nelle sue generalità, evidenzia la volontà di “integrare” due mondi che più diversi non si può.moremore

  • Mezzi diversi
    La differenza tra moto e scooter
     infatti non sta solo nella tecnica e nelle prestazioni ma risiede soprattutto nell’immagine che questi due mezzi hanno, visto che ormai anche le destinazioni d’uso possono coincidere o scambiarsi quasi alla pari. È molto comune vedere motociclisti urbani, che cavalcano grosse enduro stradali o supersportive, facendole guizzare nel traffico nemmeno fossero cinquantini, magari con il tris di bauletti montati e le buste della spesa settimanale compresse a forza. Allo stesso tempo non è affatto raro vedere gruppi di mototuristi alla guida di maxi-scooter da 50 CV e 250 kg di peso. “Il mondo è bello perché è vario” recita il proverbio, ma attenzione a non confondere, o peggio mischiare, le due categorie. Ho assistito personalmente a interminabili discussioni nate per una frase sbagliata, del tipo “vado a lavoro in moto”, “ah si, che moto hai?”, “un SH 150”. Ascoltata la terribile mistificazione il motociclista di turno inorridisce, si sente punto nell’orgoglio e si affretta a ristabilire le corrette gerarchie, mettendo puntini di marmo sulle “i”.
  • Motociclisti di ogni tipo
    Da motociclista incallito non riesco a biasimare un comportamento del genere, anche se mi rendo conto che in alcuni casi può risultare anacronistico, perché non basta avere una moto per definirsi motociclisti. Personalmente apprezzo di più chi gira mezza Europa con un Burgman 650, che il famigerato “motociclista da bar” che spende anche cifre importanti per la sua due ruote (custom, naked o sportiva che sia), per poi percorrere poche centinaia di chilometri l’anno, che poi sono la somma esatta della distanza tra l’abitazione e il bar, moltiplicata per una ventina di tragitti al massimo.
  • Essere motociclisti è uno stato mentale
    In conclusione, ritengo che moto e scooter siano due mezzi diversi, ognuno con le sue peculiarità e destinazioni d’uso. Ognuno è libero di scegliere quello che più gli piace e usarlo come meglio crede. Alla fine, quello che davvero fa la differenza è il modo in cui si guida e l’atteggiamento che si assume nei confronti degli altri e della vita. Il vero motociclista è quello che sa godersela, senza mettere nessuno in pericolo con manovre sconsiderate, essendo sempre pronto ad aiutare chi è in difficoltà e condividendo la propria passione con quante più persone possibile. Essere motociclisti è uno stato mentale, che prescinde dal tipo di manubrio che si impugna!

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