Monopattini: il referendum di Parigi boccia il noleggio

Monopattini: il referendum di Parigi boccia il noleggio

Stretta sui monopattini: il referendum di Parigi boccia il noleggio in condivisione che sarà pertanto abolito. Ma al voto ha partecipato solo l'8% degli aventi diritto

3 Aprile 2023 - 12:30

Il referendum di Parigi sui monopattini elettrici si è concluso con la netta vittoria del no al noleggio, anche se sul voto pesa la scarsa affluenza: ha votato infatti meno dell’8% degli aventi diritto, una percentuale risibile ma probabilmente sufficiente, stando alle dichiarazioni della sindaca Anne Hidalgo, per decretare la fine dello sharing dei monopattini nella Ville Lumière.

MONOPATTINI: AL REFERENDUM DI PARIGI VOTA NO L’89% DEI (POCHI) PARTECIPANTI

Con ogni probabilità Parigi sarà dunque la prima grande capitale europea a vietare il noleggio a flusso libero dei monopattini elettrici, e lo farà in tempi ragionevolmente brevi. La data è stata confermata dalla stessa Hidalgo quando ha commentato sui social l’esito della consultazione popolare: “Più di 100.000 parigini si sono espressi in maniera schiacciante contro i monopattini in sharing, è stata una grande prova di democrazia. Metteremo fine al servizio entro il 1° settembre di quest’anno” (alla scadenza del contratto con le tre società che operano a Parigi). E pazienza, aggiungiamo noi, che abbiano partecipato al referendum solamente 103.084 cittadini su circa 1,3 milioni di aventi diritto, con il no che ha comunque raggiunto un assai significativo 89%.

MONOPATTINI ELETTRICI A PARIGI: LO SHARING CAUSA DI DISORDINI

Il referendum consultivo del 2 aprile 2023 è stato indetto dalla municipalità di Parigi a seguito delle polemiche per l’uso ‘selvaggio’ dei monopattini condivisi, che ha creato parecchio scompiglio in città (comunque meno dei manifestanti che stanno protestando contro la riforma delle pensioni, ma questo è un altro discorso). Non si contano infatti le segnalazioni di monopattini elettrici parcheggiati disordinatamente, abbandonati nei parchi o perfino gettati nella Senna, per non parlare delle frequenti violazioni del codice stradale. Attualmente la capitale francese dispone di circa 15 mila monopattini in free floating gestiti da tre società (Lime, Dott e Tier) che il municipio accusa da tempo di non fare abbastanza per limitare l’indisciplina degli utenti, minacciando di revocargli le licenze. Precisiamo che la questione non riguarda i monopattini elettrici privati, che saranno sempre liberi di circolare, ma solo quelli presi a noleggio.

NO AI MONOPATTINI IN SHARING A PARIGI: CHE FINE FARANNO GLI 800 DIPENDENTI?

In un’intervista a Le Parisien dello scorso mese di gennaio la sindaca Hidalgo aveva dichiarato di essere personalmente contraria ai monopattini in condivisione ma che avrebbe rispettato in ogni caso la volontà popolare: “Sono contro il free floating, non è ecologico (qui spieghiamo perché, ndr) e inoltre i dipendenti delle aziende di noleggio non sono adeguatamente tutelati”. È anche vero che con la chiusura del servizio a seguito del referendum ci sarà ben poco da tutelare per gli 800 dipendenti che presumibilmente perderanno il lavoro…

A PARIGI NON TUTTI SONO CONTRO I MONOPATTINI A NOLEGGIO

Vedremo se da qui a settembre ci sarà qualche margine di trattativa per ‘salvare’ lo sharing dei monopattini a Parigi, anche perché non è vero che sono tutti contrari (del resto al referendum, ribadiamolo per l’ennesima volta, ha partecipato solamente un’esigua percentuale di parigini). Ad esempio un sondaggio condotto l’anno scorso dallo stesso municipio di Parigi aveva dato un risultato molto controverso perché tanti cittadini apprezzano i monopattini elettrici considerandoli un’alternativa veloce e non inquinante alle auto e ai trasporti pubblici affollati. E nelle ultime settimane con metro e bus paralizzati dagli scioperi molte persone hanno usato i monopattini in sharing per recarsi al lavoro o semplicemente per spostarsi in città.

IL MINISTRO BEAUNE CONTRO HIDALGO: VIETARE I MONOPATTINI? NO, MEGLIO REGOLAMENTARLI

Non a caso contro Anne Hidalgo e il referendum si è scagliato il ministro delegato ai Trasporti, Clément Beaune, che ha bollato la consultazione come un ‘segno di debolezza’ e chiesto, in modo ironico, che venissero coinvolte anche le biciclette. In contrapposizione al referendum Beaune ha presentato un piano per regolamentare più severamente l’utilizzo pubblico dei monopattini elettrici, senza prevederne l’abolizione, avendo comunque constatato che questi mezzi sono responsabili di un incidente grave su cinque nella capitale. Tra le misure in esame l’età minima per il noleggio da portare da 12 a 14 o a 16 anni, targa e frecce sul mezzo, più controlli e maggiori multe (da 35 a 135 euro per chi viaggia in due). Escluso però l’obbligo del casco.

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