Moto anticrisi: BMW SERIE K ( 1983 – 1997 )

Moto anticrisi: BMW SERIE K ( 1983 –  1997 )

Prima puntata di una serie di monografie sulle moto degli ultimi 40 anni che oggi possono riaccendere la passione senza svuotare il conto in bancaVerso la fine degli anni ’70 Eberhard Sarfert viene nominato responsabile della divisione BMW Motorrad con il dichiarato intento di dare una scossa al mondo della produzione di serie visto che […]

23 Settembre 2014 - 00:00

Prima puntata di una serie di monografie sulle moto degli ultimi 40 anni che oggi possono riaccendere la passione senza svuotare il conto in banca
Verso la fine degli anni ’70 Eberhard Sarfert viene nominato responsabile della divisione BMW Motorrad con il dichiarato intento di dare una scossa al mondo della produzione di serie visto che l’azienda di Monaco non poteva certo reggere l’offensiva nipponica con i vecchi boxer.more

  • Correva l’anno 1979

Josef Fritzenwenger e Stefan Pachernegg furono gli ideatori della serie k che sta per COMPACT DRIVE SYSTEM , una parola che racchiude in sé tutti quei concetti innovativi sullo sviluppo della ciclistica e del motore che ancora oggi ritroviamo sulle moto bavaresi e che ne hanno determinato l’indiscusso predominio nel segmento Touring. Fritzenwenger   decise di porsi come obiettivo proprio la compattezza e la migliore integrazione tra motore e telaio cosi optò per un propulsore a quattro cilindri posti longitudinalmente ottenendo la potenza dei “4 in linea” e il centro di gravità basso tipico dei motori boxer.

  • IL TELAIO: il mondo delle auto non è mai stato così vicino

Il telaio era un classico tubi in acciaio a cui veniva appeso il robusto motore che così diventava elemento stressato della ciclistica e tutto questo contribuiva a rendere molto pratica e veloce la procedura in catena di montaggio. Motore, cambio e braccio oscillante (monolever) erano montati precedentemente e poi inseriti nel telaio, così facendo i costi di produzione erano inferiori e si seguiva una filosofia costruttiva simile a quella automobilistica tanto che le sorprese non finiscono qui.

  • Ha fatto epoca

La k100 presentata per la prima volta a Montecarlo nel 1983 fu infatti la prima motocicletta ad adottare una gestione totalmente elettronica firmata Bosch e L’ ABS; il marchio dell’elica dimostrò capacità di guardare al futuro costruendo oggetti destinati a durare come testimoniano anche le accortezze relative alla facilità di accesso delle principali parti meccaniche (se siete alla ricerca di un pezzo di ricambio vi consigliamo www.TuttiAutoPezzi.it
). Il registro gioco valvole non richiedeva di smontare mezza motocicletta così come la manutenzione ordinaria era un piacere riservato ai clienti (il disco posteriore ad esempio era integrato col mozzo).

  • La differenza era nei dettagli

I 650.000 km di collaudi, lo studio sull’aerodinamica e sull’ergonomia eseguiti dal centro di Aquisgrana (sono loro i responsabili dei comandi frecce bmw usati fino al 2007) e le borse integrate chiudono il quadro di un progetto epocale e ambiziosissimo che ha rappresentato l’oggetto del desiderio per i professionisti e gli imprenditori dell’epoca.

Nonostante gli investimenti milionari la serie k garantì soltanto una nicchia di estimatori con grosse disponibilità rimanendo nell’immaginario collettivo come il segmento delle “moto-macchine”  all’interno del quale si sperimentavano le soluzioni più ardite e avanti rispetto ai tempi.

Allora la progettazione razionale cozzava con la ricerca esasperata della prestazione, eppure oggi adoriamo le “moto intelligenti”.

  • QUALE SCELGO ?  SPORTIVA O POLTRONA DA VIAGGIO : LA K SI FA IN “QUATTRO”

K100  rs  (1983 – 1989) :

La rs fu la più venduta ed anche la più ricercata visto che è stata consacrata come la madre di tutte le sport- touring . Le sue caratteristiche
tecniche la rendono assolutamente attuale e paragonabile alle concorrenti moderne:

  • Peso in ordine di marcia: 249 kg

  • Potenza : 90 cv a 8000 giri/min.

  • Velocità massima : 221 km/h

  • Consumo indicativo : 5 lit./100km  a  90 km/h

  • Quotazione minima ( condizioni buone, senza elaborazioni  con tutti i documenti in regola) :

  • Anno  ’83 – ’90 : 2300 euro

          ’90 -’96 : 2200 euro

Alla guida: molto stabile e rigorosa nei tragitti autostradali fila via a velocità notevoli in piena comodità complice una carena efficace e una forcella dalla taratura moderatamente sportiva ( la stessa del k75 s) . Non è certo una libellula nel misto stretto ma l’erogazione fluida e la gran coppia disponibile danno una mano.

K 75 s ( 1985-1995):

Una tricilindrica silenziosa e dalla tecnica evoluta grazie all’adozione di efficaci contrappesi e alberi controrotanti. L’estetica grintosa abbinata
alle ruote da 17” con freni a disco fa il resto.

  • Potenza : 75 cv a 8500 giri/min

  • Peso in ordine di marcia : 211 kg

  • Velocità massima : 210 km/h

  • Consumo indicativo : 4,2 lit./ 100 km  a 90 km/h .

  • Quotazione minima :

  • Anno ’85 – ’90 : 1900 euro

        ’90 – ’95 : 1800 euro

Alla guida: decisamente più gratificante nel misto rispetto alla sorella maggiore attira gli sguardi parcheggiata davanti ai locali forte di una estetica fuori dal coro.

  • COSA CONTROLLARE :

  • ammortizzatore posteriore: è poco robusto e va controllato con attenzione.

  • Scatola della coppia conica : negli esemplari con molti km potrebbe essere usurata ed è un ricambio costoso.

  • Fuoriuscita di fumo bianco dopo l’avviamento: è opportuno controllare anelli e guarnizioni valvole.

  • Borse laterali rigide: le cerniere in plastica sono la parte più delicata.

(di Marcello Pieri)

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