Perché si fanno i crash test alle moto?

Perché si fanno i crash test alle moto?

Il tema della sicurezza stradale è stato affrontato per la prima volta negli anni Settanta. Non solo la questione delle infrastrutture e del pilota, ma anche il livello di sicurezza offerta dal veicolo a due ruote è importante: per questo DEKRA sin dagli anni Ottanta esegue i crash test per le moto. Una moto è […]

24 Febbraio 2011 - 00:00

Il tema della sicurezza stradale è stato affrontato per la prima volta negli anni Settanta. Non solo la questione delle infrastrutture e del pilota, ma anche il livello di sicurezza offerta dal veicolo a due ruote è importante: per questo DEKRA sin dagli anni Ottanta esegue i crash test per le moto.

Una moto è qualcosa di diverso da un’automobile: sembra banale, ma questo è stato il dato di partenza del gruppo di lavoro sulla sicurezza per i motoveicoli, che negli anni Settanta si impegnava per diminuire il numero di vittime delle due ruote. Ci si rese conto che applicare le stesse misure adottate per le auto (scocca completa, etc.) avrebbe significato mutare completamente la natura della moto.

Una delle differenze più evidenti tra auto e moto è il fatto che il guidatore, sui motoveicoli, è totalmente scoperto e non riparato da nessuna cellula protettiva: per questo l’attenzione si è focalizzata sulla necessità di proteggere il pilota, dapprima consigliando e poi obbligando l’uso di abbigliamento protettivo. Anche l’atteggiamento e l’esperienza del motociclista contano e così si sono affermati i corsi di guida sicura, per una maggiore consapevolezza del pilota.moreTuttavia in caso di caduta o impatto la moto stessa potrebbe provocare gravi danni a chi la guida: parti che si staccano, mancata protezione delle gambe e delle mani, etc. Per limitare le conseguenze del post-incidente, fin dagli anni Ottanta DEKRA, così come altri enti, esegue i crash test sulle moto per capire se un determinato modello può causare danno al pilota in caso di scontro o di caduta sull’asfalto. Per rilevare i dati sulla moto viene posizionato un manichino (il famoso crash test dummy
)  e viene simulato un impatto o una caduta: da questi dati reali, integrati con simulazioni virtuali, è possibile stabilire se e dove è necessario intervenire sul modello al fine di renderlo più sicuro.

Per stabilire quali fossero le tecniche da usare durante i crash test, nel 1996 è stato adottato lo standard ISO 13232, rivisto nel 2005 anche grazie alle indicazioni di DEKRA in materia.

Tuttavia, per quanti sforzi vengano fatti e nonostante le continue innovazioni e i numerosi progressi nel settore, rimane comunque il fatto che “è pressoché impossibile rendere le moto sicure quanto una macchina”  Teniamolo presente quando usiamo la nostra dueruote.

Per leggere altre pillole dal Report DEKRA sulla Sicurezza stradale in moto 2010, cliccare qui
, qui
e qui

 

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