Piste ciclabili: dalla Legge di Bilancio 2023 solo le briciole

Piste ciclabili: dalla Legge di Bilancio 2023 solo le briciole

Arriva un contributo per le piste ciclabili dalla Legge di Bilancio 2023: ma il fondo risulta decisamente insufficiente rispetto alla dotazione originaria

9 Gennaio 2023 - 14:00

Probabilmente ricorderete il grido d’allarme di molte associazione ambientaliste che lamentavano l’azzeramento, da parte del Governo Meloni, dei fondi destinati alla realizzazione di piste ciclabili urbane per il biennio 2023 e 2024. Ebbene, quasi in extremis l’Esecutivo di centro-destra ha inserito nella Legge di Bilancio 2023 un finanziamento di 10 milioni di euro in tre anniper lo sviluppo di ciclovie urbane intermodali” che però, a conti fatti, somiglia tanto a un contentino.

PISTE CICLABILI URBANE: IL VECCHIO FONDO CANCELLATO

Ricapitoliamo: originariamente i Comuni italiani potevano contare sui residui 94 milioni di euro (47 per il 2023 e altrettanti per il 2024) dei 100 totali previsti dal ‘Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane’ istituito con la Legge di Bilancio 2020 (art. 1 comma 47), ai tempi del Governo Conte II, e non ancora assegnati. Tali fondi per la realizzazione di nuove piste ciclabili urbane sono stati però completamente azzerati dal ‘Bilancio pluriennale di previsione dello Stato per il triennio 2023-2025’ allegato alla manovra di fine 2022, e sostituiti da una dotazione assai meno corposa.

PISTE CICLABILI URBANE: LA LEGGE DI BILANCIO 2023 HA STANZIATO 10 MILIONI PER TRE ANNI

L’articolo 1 comma 479 della Legge di Bilancio 2023 ha istituito infatti nello stato di previsione del MIT un ‘Fondo per lo sviluppo di ciclovie urbane intermodali’, con una dotazione di 2 milioni di euro per l’anno 2023 e di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025, al fine di promuovere l’uso dei servizi di trasporto pubblico locale e ferroviario, in attuazione del Piano generale della mobilità ciclistica.

In particolare il neoistituito Fondo è destinato al finanziamento di interventi per la realizzazione nel territorio urbano di nuove ciclovie, nonché di infrastrutture di supporto in connessione a reti di trasporto pubblico locale e ferroviario, effettuati da parte dei Comuni, delle Città metropolitane e delle Unioni di Comuni.

I commi successivi specificano che le modalità con le quali le risorse del Fondo saranno erogate agli enti interessati verranno stabilite con decreto del MIT, di concerto con il MEF, da emanare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023 (quindi entro fine marzo 2023, ma sappiamo che raramente questi termini vengono rispettati).

Per poter accedere ai contributi i Comuni, le Città metropolitane e le Unioni di Comuni, all’atto della richiesta, dovranno comunque dimostrare di aver approvato in via definitiva strumenti di pianificazione dai quali si evinca la volontà dell’ente di procedere allo sviluppo strategico della rete ciclabile urbana.

Piste ciclabili Legge di Bilancio 2023

IL NUOVO FONDO PER LE CICLABILI È AMPIAMENTE INSUFFICIENTE

Quindi 10 milioni di euro in tre anni invece di 94 milioni in due anni del fondo originario, poi cancellato, e già qui ci sarebbe molto da ridire. Ma se analizziamo nello specifico i nuovi contributi per le piste ciclabili urbane ci scappa quasi da ridere: una dotazione di soli 2 milioni per l’anno 2023 significa che se ognuno dei 7.904 Comuni italiani presentasse richiesta per accedere al Fondo riceverebbe ben… 253 euro! E nel biennio successivo, quando la dotazione salirà generosamente da 2 ad addirittura 4 milioni di euro, ciascun Comune potrà ottenere 506 euro per il 2024 e altrettanti per il 2025. Ma non saranno un po’ troppi?

Ovviamente è assai improbabile che i quasi 8 mila Comuni italiani facciano tutti richiesta dei fondi. Ma anche se fossero solo 500, cifra decisamente più credibile, nel 2023 riceverebbero 4.000 euro ciascuno. Un contributo insufficiente per portare a termine qualsiasi progetto decoroso.

In effetti sarebbe stato più onesto ammettere che, visto il periodo di crisi, soldi per le ciclabili non ce ne sono e destinare questi 10 milioni a qualcosa di più urgente, magari alle bollette dell’energia. Così, invece, sembra quasi una presa in giro.

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