Security check – Controllare la moto prima di (ri)metterla in strada

Security check – Controllare la moto prima di (ri)metterla in strada

Conosci la tua moto? Domanda banale, ma che deve avere una sola possibile risposta: Sì. In questo articolo vorrei affrontare un argomento che solitamente passa come per scontato nei tagliandi di manutenzione chilometrici/stagionali: i controlli periodici alla meccanica della motocicletta. In realtà c’è una sola e unica fonte affidabile a cui demandare questo compito: voi […]

25 Gennaio 2010 - 00:00

Conosci la tua moto?
Domanda banale, ma che deve avere una sola possibile risposta: .
In questo articolo vorrei affrontare un argomento che solitamente passa come per scontato nei tagliandi di manutenzione chilometrici/stagionali: i controlli periodici alla meccanica della motocicletta. In realtà c’è una sola e unica fonte affidabile a cui demandare questo compito: voi stessi …anche se non v’intendete più di tanto di motori, ciclistica e affini. Si, perché in verità la pigrizia e l’avarizia sovrastano sempre la buona volontà delle officine meccaniche che non eseguono praticamente mai alcuni controlli fondamentali per l’affidabilità della nostra moto che per sua natura (ciclistica) è più soggetta a usura e relativi vizi, rispetto ad altri mezzi stradali.

Attenzione! I consigli presenti in questa pagina non sono proprio “tutti”. Se vuoi contribuire scrivi pure la tua commentando l’articolo!

Attenzione! Questa breve guida è validissima anche in caso di acquisto di una motocicletta usata.

  • Se non m’intendo di meccanica?

Ahi te! Nel senso che per poter guidare bene un qualsiasi mezzo, bisogna necessariamente conoscerne (almeno) le basi del funzionamento. In ogni caso, per effettuare la maggior parte di questi controlli non serve essere un meccanico: bastano 15/20 minuti di tempo totale e un po’ di fiuto.

  • Perché controllare?

Perché le motociclette sono più soggette a usura rispetto a tutti gli altri mezzi stradali. Perché si tratta di controlli fondamentali e, vi garantisco, a mio rischio e pericolo, che normalmente non vengono eseguiti nelle officine meccaniche (nemmeno quelle BMW, ndr), nemmeno nelle migliori e nemmeno quando vi garantiscono spudoratamente ed espressamente di aver fatto questo o quel controllo. La risposta del moderno meccanico medio è “automatica” (=”si”).more

manuale officina moto
Le officine ormai lavorano in maniera “consumistica”. La maggior parte degli operai non sa nemmeno più a cosa attribuire l’usura di una parte o dell’altra o a cosa serva questo o quel pezzo: si cambia con uno uguale (spesso taroccato) e via… Il mercato odierno, poi, è iperattivo al punto che la maggior parte delle motociclette in attività sono “nuove” o quasi. Tuttavia la giovane immatricolazione non è necessariamente sinonimo di totale affidabilità dai vizi dovuti all’uso o… al disuso. Alcuni problemi, infatti, si generano quando il mezzo resta fermo, altri invece potrebbero notarsi meglio al termine di un breve giretto dopolavoro, piuttosto che a motore e freni caldi durante un lungo viaggio.

Per eseguire il tuo mirabolante “security checkup” devi munirti di una torcia rigorosamente elettrica (altrimenti esplode tutto) e di una persona che possa aiutarti (spero non ad accendere la torcia!).

  • I freni

Sono sempre i primi da controllare: l’ideale è a ogni lavaggio della moto. Se non la lavate mai: fate un controllo al mese oppure ogni 2000 Km di strada o 10 Km di pista, considerandovi dei rudi puzzoni.
La verifica sui freni richiede 2 minuti di tempo e 2 punti di vista.

pasticca da cambiare
1. Controllate lo spessore della parte consumabile delle pastiglie dei freni. La parte utile deve avere uno spessore di almeno 2 millimetri. Le pastiglie dei freni si trovano in corrispondenza della pinza del freno all’interno. Utilizzate la torcia elettrica per aumentare la visibilità. Questo primo test va eseguito sia sulla pinza anteriore che posteriore, ovviamente. Se ti manca un freno… mi sa che t’hanno fregato quando hai comprato la moto!.

pinza del freno smontata, con pasticche
2. Il secondo controllo dei freni si fa su strada. Mettetevi alla guida in una strada non trafficata o nel vostro cortile e provate a frenare “a freddo” (partendo a moto ferma da un po’) con il freno anteriore e poi posteriore in modo deciso ma progressivo. La sensazione corretta è di una frenata esponenziale: appena sentite la leva anteriore o il pedale posteriore che fa resistenza al vostro sforzo, la frenata deve diventare quasi immediata e la leva (o il pedale) devono spostarsi di pochissimo rispetto al punto in cui inizia il rallentamento (2/3 mm al max). Se invece sentite di dover forzare per percepire una decelerazione decisa potrebbero esserci delle bolle d’aria nel circuito dell’olio dei freni, l’olio stesso potrebbe essere da cambiare o potrebbe mancare (verifichiamo nelle vaschette), i dischi potrebbero essere troppo sottili o rigati; oppure ancora: potrebbe esserci una perdita di pressione nei tubi idraulici.

  • Pneumatici

gomma decisamente usurata
Gli pneumatici scadono come le mozzarelle, si, proprio. Anziché durare due settimane, durano tra i 2 e i 5 anni (2 anni dopo l’installazione e 5 dalla produzione). Dopo questo periodo, infatti, la gomma tende a indurirsi e perdere il suo naturale feeling con l’asfalto e la strada in generale. Le gomme vecchie vanno cambiate al più presto, in attesa di cambiarle dovete moderare la velocità, le pieghe e abbassare un po’ la pressione di gonfiaggio (che abbiamo controllato, vero? ).
Il battistrada “vecchio” non si riconosce solo dai 2 millimetri che mancano a farlo diventare liscio come un uovo. Il vero punto di riferimento di affidabilità della gomma è la morbidezza e l’odore (si, hai letto bene, l’odore). Se non conosci l’odore di una gomma in salute, attieniti all’età. Per capire quanto tempo ha un copertone controlla le scritte sui bordi. Assieme alle MilleMila scritte inutili c’è anche un gruppo di 4 cifre che indicano settimana e anno di produzione. La sigla “1509” significa che la gomma in questione è stata prodotta nella quindicesima settimana dell’anno 2009.
Anche delle piccole “crepe” sul lato del battistrada indicano che la gomma è alla frutta.
Attenzione: lasciando ferma la moto per troppo tempo senza spostarla può dar luogo a deformazioni della gomma!

  • Manubrio

tirare il cannotto alla moto non è violenza :)
Del manubrio va controllata una parte che non si vede: il cannotto. Si tratta del punto in cui la parte sterzante della moto si congiunge con il telaio. Secondo il modello e tipologia del mezzo, potrebbe non essere possibile raggiungere visivamente il punto esatto, per esempio negli scooter… e in ogni caso ci servirebbe a poco, perché non si vede.
Il difetto tipico consiste in un “gioco”, una specie di allentamento dei bulloni che tengono saldo il manubrio e le forcelle al telaio. Questo movimento, in gergo: questo “gioco”, si concretizza in un traballamento verticale di tutto l’avantreno, come se non fosse più saldo alla struttura.
Le cause sono principalmente due: l’usura dei cuscinetti dello sterzo, oppure un vero è proprio cedimento della stretta dei dadi o delle relative filettature. Il tutto solitamente è dovuto alle vibrazioni e alle buche (italiche perlopiù).

Il test che segue è da eseguirsi con il casco in testa, allacciato e lontano da mura e pali di ogni genere. La moto, infatti, può essere più pericolosa da ferma che in movimento, a causa del peso e del pericolo sbilanciamento.

manubrio smontato
Un sistema artigianale per verificare la presenza di questo difetto sta nello spingere energicamente la moto avanti e indietro con la ruota anteriore completamente frenata, facendo forza principalmente sul manubrio stesso. L’effetto sarà che gli ammortizzatori anteriori andranno quasi a fine corsa e se c’è il suddetto problema, lo sentirete sonoramente, manifestato con dei “tac” e una sensazione di vibrazione sulle mani.

Attenzione: se le forcelle raggiungono il finecorsa troppo facilmente, potrebbe significare che vi sono problemi agli ammortizzatori! (vedi sotto)… oppure che siete veramente forti, ma vera-veramente. In questo caso correte allo specchio ad ammirare i nudi dorsali e pettorali. Se siete ragazze controllate che dietro di voi non vi sia un gruppetto di rudi bikers che ammirano i vostri pettorali.

  • Forcelle

Già che siamo in zona forcelle, controlliamo (poeticamente) anche quelle. La tipica rogna che si trova in questa zona è la perdita d’olio dalle guarnizioni degli stili. Questo danno normalmente non mina la sicurezza in modo diretto e immediato, ma alla lunga può vanificare l’azione degli ammortizzatori facendo saltellare la ruota anteriore in curva, oppure –in casi estremi- potrebbero finire tracce d’olio sul disco del freno anteriore.

  • Catena

controllo catena corona
Una rapida occhiata alla catena in modalità “piano americano” (da lontano): vista da una certa distanza nella parte inferiore non deve formare una curva troppo accentuata. Controlliamo che il movimento della catena non in tensione sia entro il limite indicato nel manuale della moto. Visto che siamo troppo pigri per cercare il manuale …ve lo dico io: deve oscillare di 2/3 centimetri, non di più.

gioco catena
La catena troppo “molle” può essere pericolosissima. In caso dovesse scappare dalla corona, inchioderebbe la ruota posteriore o potrebbe danneggiare motore e cambio. Senza contare che perderemmo immediatamente l’accelerazione che ci tiene in equilibrio in uscita dalle curve.

Occhio in modalità “macro” (da vicino) anche ai denti della corona. Devono presentarsi dritti e non piegati in avanti o scheggiati. La catena deve scorrere regolarmente e non deve apparire troppo lunga (nell’ingranare la corona) e una volta ingranata non deve muoversi eccessivamente.

  • Stop!

Stop!
Un rapido test delle luci: indicatori di direzione, stop con frenata anteriore, stop con frenata posteriore, la lucetta tamarra davanti, quella dietro (indispensabili), quella rosa sotto la sella e anche gli abbaglianti, ma sì dai.
Viaggiare con una sola lampadina bruciata può far uscire tutta l’imbecillità dell’automobilista che sorpassa le moto in evidente svolta a sinistra, oppure può pregiudicare la verginità del vostro didietro in caso di frenate d’emergenza.

  • Batteria

batteria
Verifichiamo che la batteria non perda acido o liquidi vari. Normalmente questi liquami non puzzano, ma sono molto tossici e corrosivi. Potrebbero compromettere la sicurezza di altri organi meccanici.
I contatti della batteria non devono essere ossidati. Se si presentano polverosi, biancastri e sporchi è il caso di staccare i cavi e pulire il tutto, facendo molta attenzione a non toccare nulla a mani nude e indossando gli occhiali. Per preservare i contatti dall’ossido bisogna mettere sui poli della batteria una piccola quantità di grasso o di spray antiossidante per contatti elettrici.

  • Olio e Benzina

cara benzina
Sotto la moto non devono esserci macchie di olio o benzina. Attenzione, perché quest’ultima evapora velocemente e può non lasciare traccia. Una rapida sparaflashata con la pila nella parte sotto il serbatoio può mostrare delle “umidità sospette”. Se invece di macchie di benzina trovate dei funghi… forse è ora di farle fare un giro a questa povera motoretta: non credi?

Il livello dell’olio va controllato come da manuale. Si, siamo troppo pigri per trovare il manuale 😀 …allora controlliamolo con la classica asticella (normalmente rigida) collocata sul tappo per rabboccare (il check va fatto senza avvitare il tappo). Se hai sostituito il tappo originale con uno tamarrissimo di color fucsia con le lucette blu: cambialo momentaneamente con quello originale!

  • Liquido di raffreddamento

cbf-600 motore
Detto comunemente anche “acqua”. Se la vostra moto è raffreddata a liquido, bisogna controllare che nella vaschetta di raccolta il livello sia corretto (ci sono le tacche) e che non vi siano perdite nel circuito. L’eventuale gocciolamento spesso non si nota. Se notate una carenza nel livello, controllate eventuali chiazze sotto la moto in sosta oppure con seguite i tubi con la mitica torcia elettrica alla ricerca di macchie sospette. Il rabbocco va fatto con lo stesso tipo di liquido già presente. Se non sappiamo che razza di sbobba si tratti, utilizziamo acqua distillata in piccola quantità.

  • Profilo

La moto è bella, ma proprio diva, venere, piena di curve e con una linea intensa, decisa, amabile, armoniosa. Sì, amo la mia moto. Un controllo di sicurezza attiva sta proprio nel verificare che il profilo frontale sia perfetto. Si prende una bellissima ragazza (o un bel figo) dotata di casco e si mette sulla moto per tenerla in asse perpendicolare con l’asfalto. Poi si controlla osservando velocemente e attentamente in posizione frontale il profilo delle ruote: devono apparire perfettamente allineate, come le gambe della supergnocca (o superfigo) che sta reggendo la moto.

Sexy2
In caso vi siano delle irregolarità, come per esempio la ruota anteriore non allineata con quella posteriore, c’è un serio problema. Nel caso, siete sicuri di non aver lasciato le chiavi del mezzo alla ragazza (o ragazzo) che lo regge? Le modificazioni del profilo o allineamento generale della moto segnalano una caduta o un forte trauma (buca, salto, impennate). Consultate un bravo terapeuta meccanico per verificare che sia tutto ok ed eventualmente controllate attentamente il telaio in cerca di piccole crepe.

Ora che la moto è controllata puoi dedicarti a un ambito viaggio, un breve giro o a chi la sta reggendo 😉

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