Abbiamo messo alla prova il Motoairbag MAB v3: ecco tutti i dettagli più interessanti del nostro weekend in sella con un airbag per moto
Come funziona un airbag per moto e cosa cambia nell’uso di tutti i giorni rispetto a una giacca con sole protezioni? Sono le domande a cui abbiamo risposto trascorrendo alcuni giorni in moto con il Motoairbag MAB v3, una giacca moto con airbag tra le più diffuse e complete sul fronte della sicurezza. Ecco le nostre impressioni sugli aspetti più importanti da considerare prima dell’acquisto di una giacca con airbag per moto. Prenditi alcuni minuti di pausa per leggere con calma la nostra recensione Motoairbag MAB v3 dopo un weekend in giro per la Costiera Amalfitana.
Aggiornamento del 28 giugno 2022: con le nostre valutazioni dopo aver utilizzato Motoairbag MAB V3 anche in inverno
MOTOAIRBAG MAB V3: COME FUNZIONA
Prima di dirvi come è andato il nostro test su strada del Motoairbag MAB v3, facciamo una breve presentazione per chi non lo conoscesse. Le caratteristiche ve le raccontiamo in dettaglio nei paragrafi successivi. Motoairbag MAB v3 è un airbag per moto ad attivazione meccanica. E’ un gilet molto simile ad una giacca per moto, ma che protegge le zone vitali o più esposte a lesioni letali o paralizzanti (torace, colonna vertebrale, collo e zona sacrale), in caso di caduta o incidente. E’ la versione più completa (prezzo consigliato 600 euro) che abbiamo testato per raccontarvi i dettagli della nostra esperienza con il Motoairbag MAB v3. Come per l’abbigliamento protettivo per moto, il MAB v3 è disponibile in diverse misure (3 per adulti S-M; L-XL; 2XL-3XL). Se portate un bambino in moto alto almeno 135 cm si può utilizzare invece il Motoairbag vZero, alla minima regolazione. Ricordate questo aspetto poiché è ciò che rende davvero efficace l’airbag in caso di necessità. Ma ora vediamo cosa arriva a casa!
UNBOXING DEL MOTOAIRBAG MAB V3 E OPTIONAL UTILI DA COMPRARE
Dall’unboxing del pacco, alla preparazione sino al primo giro di prova passa davvero pochissimo tempo. Le indicazioni sul sito ufficiale, sul manuale e sul MAB v3 chiariscono in modo puntuale i passaggi da seguire che vi raccontiamo tra poco. Il contenuto di base del kit prevede:
– Il MAB v3 realizzato in tessuto di poliestere ad alta tenacità (si può indossare anche sotto la pioggia) con cariche di gas già installate e numero seriale da registrare sul sito;
– Il sistema FAST LOCK, anche questo già installato. E’ molto simile all’arrotolatore delle cinture di sicurezza auto, ma più piccolo, e va agganciato alla moto tramite moschettone prima di partire;
– La cinghia con anello a montaggio rapido e chiusura micrometrica da applicare alla sella;
– Un manuale di istruzioni con illustrazioni;
– Un reminder adesivo da applicare al quadro, che ricorda di sganciare il moschettone prima di scendere e agganciarlo prima di partire;
I passaggi per preparare il Motoairbag MAB v3 al primo utilizzo sono pochi e semplici ma molto importanti:
– Per sicurezza noi vogliamo verificare che la taglia sia giusta indossando il Motoairbag come ultimo capo, quindi dopo aver indossato anche la giacca estiva traforata con le protezioni per spalle e gomiti. In caso di caduta, il MAB v3 deve potersi espandere senza costrizioni per permettere ai due airbag da 15 litri dietro e 10 litri davanti di gonfiarsi correttamente. L’airbag si gonfia in 80 millisecondi (tra i più rapidi nei test di omologazione degli airbag per moto) e resta gonfio per 30 secondi prima di sgonfiarsi gradualmente da solo;
– La regolazione delle cinghie interne ed esterne del Motoairbag è un altro passaggio semplice, ma da eseguire con attenzione e solo la prima volta. Le cinghie assicurano il corretto dispiegamento dei bag e li tengono aderenti al corpo impedendone i movimenti durante il gonfiaggio;
– Altro passaggio è la registrazione del seriale Motoairbag sul sito www.motoairbag.com. Perché è importante? Esattamente come avviene per la produzione di un paracadute, ogni componente con cui è assemblato un Motoairbag viene testato durante produzione e assemblaggio. L’obiettivo dell’azienda è assicurare la massima efficienza e protezione dell’airbag anche a distanza di anni, come vi spiegheremo ai paragrafi su manutenzione, revisione e riparazione;
– Installiamo sulla moto la cinghia con anello a cui si aggancia il FAST LOCK, il brevetto Motoairbag che riconosce in 5 millisecondi se sta per verificarsi un incidente con impatti da tutte le direzioni (360°). Assieme alla giacca Motoairbag MAB v3 è inclusa la cinghia a montaggio rapido nella foto sotto a destra (più comoda per gli scooter). Noi abbiamo optato per la cinghia sottosella da avvitare al telaio della moto, nella foto sotto a sinistra (optional a 10 euro, ma ne vale davvero la pena perché l’estetica resta inalterata). Piccolo consiglio spiegato anche sul manuale: montare sempre la cinghia in posizione poco arretrata rispetto alla seduta, sia del guidatore sia del passeggero. E’ la posizione di innesco più veloce in caso di incidente, inoltre compatibile con il 90% degli eventi – come spiega l’azienda – in cui il guidatore è sbalzato in avanti. Ricordatelo.
PRIMO CONTATTO CON IL MOTOAIRBAG MAB V3 IN SELLA
I passaggi di rito appena descritti sono necessari solo al primo utilizzo e da ripetere solo se si cambia giacca o abbigliamento sottostante. Adesso siamo pronti a partire e ne abbiamo approfittato anche per fare qualche valutazione di confronto tra il Motoairbag MAB v3 e la sola giacca estiva con le protezioni. Il timore che scavalcando la sella si possa attivare l’airbag con il moschettone ancora agganciato passa in fretta: il cordino del FAST LOCK si allunga per circa 50 cm se tirato con poca forza.
In caso d’incidente invece l’attivazione dell’airbag avviene già quando il conducente è sollevato di 3 cm dalla sella. In nome della scienza (e perché siamo curiosi) proviamo a scendere dalla moto con il moschettone collegato. Il cordino si fa sentire subito sulla coscia e dà modo di sganciare il moschettone prima di scavalcare la seduta. Bisogna avere dei pantaloni davvero spessi per non percepirlo. Inoltre il trigger dell’airbag è calibrato per azionarsi con un impulso di almeno 10-12 kg: dovreste allontanarvi con energia per azionarlo, come per scappare dalla moto.
COME CI SI SENTE CON IL MOTOAIRBAG ADDOSSO? IL GAS E’ SICURO?
Una parentesi altrettanto importante riguarda il comfort e la sicurezza percepita con Motoairbag MAB v3. E’ sicuro guidare con un airbag addosso? Innanzitutto sfatiamo il mito sulla pericolosità degli airbag per moto. Proprio come per gli airbag a tendina delle auto, il Motoairbag MAB v3 sfrutta un sistema di gonfiaggio a gas freddo (due cartucce sostituibili da 45 grammi di CO₂ a cui si accede dalla fodera interna e posteriore). Quindi in caso di attivazione dell’airbag, non c’è alcun rischio di scottature dovuto al gas. Si tratta pur sempre di un airbag moto – uno dei pochi ad oggi – con omologazione EN 1621/4. Il comfort è sicuramente una valutazione più soggettiva, che dipende molto dalla posizione in moto (soprattutto schiena e spalle), dalla temperatura ambientale e dal tipo di percorso, più o meno ventilato. Una volta indossato il MAB v3 comunque non si percepisce alcuna sporgenza a contatto con il corpo. L’ergonomia è davvero molto curata nei particolari.
MOTOAIRBAG MAB V3 E’ CONFORTEVOLE?
Se vogliamo considerare il peso del Motoairbag MAV v3 sulla bilancia (circa 2,6 kg con gruccia) è maggiore, seppure di poco, della sola giacca moto estiva Rev’it Eclipse con paraschiena e pettorina Spidi Defender (2,1 kg con gruccia). Il livello di protezione non è paragonabile però: guarda il video qui sotto motoairbag VS paraschiena. Una volta indossate entrambe (MAB v3 e giacca moto senza paraschiena e pettorina) il tutto è ben distribuito e aderente al corpo, per cui non si ha quella sensazione di portare uno zaino sulle spalle. Con o senza Motoairbag addosso non si avvertono limitazioni o costrizioni nei movimenti. Gli unici impedimenti, comunque irrilevanti in moto, sono dovuti alle protezioni su spalle e gomiti indossando anche la sola giacca moto estiva. Difatti proprio gli inserti elastici laterali del MAB v3 aiutano a non sentirsi costretti alla guida o in caso di attivazione dell’airbag moto. Nel tempo potrebbe essere necessario ripetere la regolazione delle cinghie se lo sentite largo addosso o fare un po’ di manutenzione di cui parliamo al paragrafo successivo.
MANUTENZIONE, REVISIONE E RICARICA DEL MOTOAIRBAG MAB V3
Per mantenere in perfetta efficienza il Motoairbag MAB v3 non bisogna fare altro che controllare ogni tanto che non ci siano abrasioni su cinghie e cordino FAST LOCK. Ma cosa succede se si attiva l’airbag inavvertitamente o in caso d’incidente? Ecco quali sono i controlli da fare, dopo quanti anni e in quali casi si possono fare anche da soli seguendo il manuale di istruzioni:
– Revisione giacca Motoairbag MAB v3 (costo da 79 euro): consigliata ogni 4 anni dall’acquisto o dall’ultima revisione, dopo un incidente (se non supera i controlli da fare da soli con l’aiuto del manuale) oppure dopo 6/8 attivazioni. La giacca va spedita presso l’azienda dove ogni componente viene smontato, testato e rimontato e dovrà superare un test di efficacia prima di essere restituita;
– Ricarica giacca Motoairbag MAB v3 (costo kit MAB v3 52 euro): si può fare anche da soli, seguendo le istruzioni sul manuale o il video tutorial sul sito Motoairbag. In caso di attivazione accidentale bisogna avere un kit di ricarica: vi consigliamo di comprarlo assieme alla giacca e portarlo dietro nei viaggi più lunghi. E’ sconsigliata invece la ricarica se si notano sfilacciamenti o in seguito a un incidente, casi in cui serve una revisione;
– Lavaggio giacca Motoairbag MAB v3 (35 euro): a fine stagione si può richiedere un lavaggio approfondito e inviare il MAB in azienda dove il sistema airbag viene separato dalla parte tessile e rimontato dopo l’asciugatura per poi essere restituito. Per la pulizia del solo tessuto si può fare anche da soli seguendo le istruzioni sul manuale;
PROVA SU STRADA MOTOAIRBAG MAB V3: LE NOSTRE CONCLUSIONI
Lungo il percorso (in media 80 km al giorno) in sella a una Honda Hornet k7 da Salerno a Ravello ci fermiamo di tanto in tanto per fare qualche foto e ammirare il panorama mozzafiato. La voglia di ripartire per raffrescarci non si può certo nascondere, ma è un compromesso scontato se si decide di uscire in moto ad agosto: l’abbigliamento intimo traspirante è fortemente consigliato. Se si è abituati ad indossare sempre la giacca con le protezioni, allora risulterà molto più facile e immediato fare l’upgrade con il Motoairbag MAB v3. Se invece non riuscite a tenere addosso una giacca con protezioni su spalle e gomiti, indossare il solo MAB v3 può ridurre il rischio di lesioni paralizzanti o letali. Inoltre protegge in maniera più estesa le zone che una giacca con paraschiena lascia parzialmente esposte/non protette, come vertebre cervicali e zona sacrale. La sensazione di protezione che si avverte alla guida ripaga ampiamente l’investimento. Ricordate comunque che qualsiasi dispositivo di protezione è più efficace se siete voi stessi a tutelare la vostra incolumità e quella degli altri con comportamenti di guida responsabili. La prima parte del test si conclude qui, ma continueremo ad utilizzare il MAB v3 per darvi il nostro parere anche invernale tra 6 mesi. Restate collegati!
MOTOAIRBAG MAB V3: IN INVERNO AIUTA A PROTEGGERSI ANCHE DAL FREDDO
A distanza di circa 6 mesi dalle nostre valutazioni estive, ci siamo fatti un’idea a tutto tondo sul gilet Motoairbag MAB V3 indossandolo anche durante la stagione invernale. Innanzitutto le iniziali impressioni sulla remota possibilità che il gilet si possa gonfiare scendendo senza sganciare il moschettone sono state confermate da varie discese frettolose. E’ davvero difficile farlo scattare per errore anche quando inizia a piovere e si va subito alla ricerca di un riparo dopo aver estratto il cavalletto. Come ci aspettavamo anche le impressioni sul comfort termico si ribaltano totalmente: indossare la giacca moto con le protezioni + il gilet Motoairbag permette di montare in sella anche di primo mattino senza doversi sfregare prima le mani come incoraggiamento. Non l’abbiamo provato sotto la pioggia intensa, ma anche dopo diverse ore in sella l’ottima traspirabilità dei tessuti impedisce di ritrovarsi l’abbigliamento inferiore attaccato addosso e umido.