Domanda: gli ADAS riconoscono le moto? In teoria dovrebbero ma la pratica dice altro. Per questo dal 2023 Euro NCAP li testerà durante i crash test delle auto
Buone notizie per i motociclisti: a partire dal 2023 Euro NCAP, il programma europeo che pubblica i rapporti di sicurezza sugli autoveicoli e assegna loro una valutazione (da 0 a 5), testerà i sistemi di assistenza alla guida o ADAS anche sulla capacità di riconoscere e reagire ai mezzi a due ruote. È noto infatti come spesso gli ADAS non riconoscano le moto, o le rilevino solo parzialmente, riducendo di fatto la loro efficacia nel prevenire gli incidenti. Nel prossimo futuro, quindi, per superare a pieni voti le verifiche di EuroNCAP i sensori dei sistemi avanzati di supporto alla guida dovranno dimostrare di saper distinguere ed evitare le moto.
QUALI SONO GLI ADAS PIÙ COMUNI?
Gli ADAS, acronimo di Advanced Driver Assistance System (sistemi di assistenza avanzata al guidatore), “assistono” il conducente in varie situazioni della guida come la frenata, il mantenimento della corsia e l’adeguamento della velocità. Un tempo presenti solo sulle vetture di alta gamma, negli ultimi anni sono stati gradualmente introdotti anche sulle auto più piccole e dal 2022 alcuni di essi saranno obbligatori sui veicoli di nuova produzione. Gli ADAS più comuni sono la frenata automatica di emergenza, il cruise control adattivo, l’assistente al mantenimento o al cambio di corsia e il monitoraggio degli angoli ciechi, ma ce ne sono diversi altri. Gli ADAS sono solo per le auto o anche per le moto? In realtà qualcosa inizia a muoversi anche per le due ruote: di recente abbiamo per esempio presentato Ride Vision 1, il primo ADAS aftermarket moto contro gli incidenti.
GLI ADAS RICONOSCONO LE MOTO? LO STUDIO SUL CRUISE CONTROL ADATTIVO
Come riporta CM-FEMA, nel 2016 uno studio del RDW (la Motorizzazione olandese) ha mostrato che uno degli ADAS più comuni e allo stesso tempo più utili, il cruise control adattivo (il sistema che regola la velocità del veicolo mantenendo automaticamente una distanza di sicurezza dagli altri), era generalmente in grado di ‘vedere’ le moto, ma quando queste circolavano ai margini della loro corsia il sistema non rispondeva più adeguatamente, obbligando il conducente dell’auto con il cruise control a intervenire di persona per evitare la collisione con il mezzo a due ruote. Ulteriori test successivi hanno confermato questi problemi, inducendo la FEMA (Federation of European Motorcyclists Associations, rappresentata in Italia dal CM – Coordinamento Motociclisti) a chiedere l’inclusione dei motociclisti negli standard di prova degli ADAS.
ADAS E RICONOSCIMENTO DELLE MOTO: QUALE SOLUZIONE?
Per fortuna in questi ultimi anni i produttori hanno già sviluppato sistemi di frenata automatica d’emergenza e di mantenimento della corsia di marcia che reagiscono specificamente quando avvertono la presenza degli utenti della strada più vulnerabili, come pedoni, ciclisti e motociclisti. Da gennaio 2023 questi sistemi saranno testati da Euro NCAP secondo uno specifico protocollo e se non supereranno i parametri minimi di sicurezza incideranno negativamente sul punteggio del crash test dell’auto. Attualmente, sempre secondo la FEMA, ci sarebbe una percentuale piuttosto elevata di nuove autovetture valutate con il massimo dei voti da Euro NCAP che, in realtà, trascurerebbero quasi completamente la sicurezza verso le moto.