Fermo amministrativo moto e scooter: come funziona

Fermo amministrativo moto e scooter: come funziona

Informazioni sul fermo amministrativo moto e scooter: come funziona il provvedimento che blocca la circolazione di un veicolo?

15 Novembre 2023 - 20:00

Il fermo amministrativo di una moto o di uno scooter può essere conseguenza del mancato pagamento entro i termini di un debito verso amministrazioni ed enti pubblici, riferibile a tributi, tasse (Iva, Irpef, Bollo auto, Tari, ecc.) o a multe relative a infrazioni stradali; oppure accessorio a una determinata sanzione prevista dal Codice della Strada. In questa sede ci occupiamo di entrambe le tipologie cercando di spiegarne gli aspetti più significativi.

Aggiornamento del 15 novembre 2023 con l’inserimento di informazioni più dettagliate sul fermo amministrativo di moto e scooter.

FERMO AMMINISTRATIVO MOTO E SCOOTER PER MANCATO PAGAMENTO DI UNA CARTELLA ESATTORIALE

In caso di mancato pagamento di una cartella esattoriale nei termini di legge, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ex Equitalia) può disporre tra le altre cose il fermo dei veicoli intestati al debitore, tramite iscrizione del provvedimento di fermo amministrativo nel Pubblico Registro Automobilistico (PRA). A seguito dell’iscrizione del fermo la disponibilità del veicolo è limitata fino a quando il debitore non salda il proprio debito e provvede a cancellarne l’iscrizione dal PRA. Il veicolo, nel nostro caso una moto o uno scooter, in fermo amministrativo non può circolare, e se circola è prevista una severa sanzione. Non può essere radiato dal PRA né tanto meno demolito o esportato. E in caso di vendita successiva all’iscrizione del fermo, non può circolare e non può essere radiato dal PRA. Inoltre, se il debitore non paga, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può agire forzatamente per la vendita della moto. Importante: solo i motocicli possono essere oggetto di fermo amministrativo per mancato pagamento di una cartella in quanto i ciclomotori (50 cc) non sono beni mobili registrati al PRA.

SOSPENSIONE DEL FERMO AMMINISTRATIVO MOTO E SCOOTER

Ovviamente l’unico modo per ‘liberare’ la moto dal fermo amministrativo consiste nell’estinguere il debito con l’agenzia di riscossione, pagando in un’unica soluzione o, se previsto, a rate. Se si opta per il pagamento rateale, basta versare la prima rata per richiedere la sospensione del fermo. Sospensione che, precisiamolo, non elimina il provvedimento restrittivo ma consente comunque la circolazione su strada. Per annotare al PRA la sospensione del fermo occorre presentare il relativo documento emanato dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, il certificato di proprietà e una marca da bollo da 32,00 euro.

Fermo amministrativo moto e scooter

CANCELLAZIONE DEL FERMO AMMINISTRATIVO MOTO E SCOOTER

Chi provvede a pagare il debito in un’unica soluzione può richiedere la cancellazione o revoca del fermo amministrativo e rientrare nel completo possesso della moto. Per i provvedimenti di revoca emessi prima del 1° gennaio 2020 si deve presentare la richiesta di cancellazione al PRA allegando: documento di revoca rilasciato dall’agenzia di riscossione; modello NP3C (nota libera) compilato; marca da bollo da 32 euro. Invece i provvedimenti di revoca emessi dopo il 1° gennaio 2020 sono direttamente notificati in via telematica dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione al Sistema Informativo del PRA. Perciò non è più necessario recarsi allo sportello del PRA per cancellare il fermo amministrativo né pagare l’imposta di bollo.

FERMO AMMINISTRATIVO MOTO E SCOOTER ACCESSORIO A UNA SANZIONE

L’articolo 214 del Codice della Strada prevede per alcune violazioni l’applicazione della sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo (per esempio se si circola con un motorino truccato). Durante il periodo del fermo la custodia del veicolo resta a carico del proprietario o del conducente del mezzo, sul quale viene posto un sigillo da rimuovere solo al termine dello stop. Allo stesso tempo l’organo accertatore dell’infrazione trattiene la carta o certificato di circolazione. Importante: il veicolo in stato di fermo amministrativo bisogna collocarlo in un luogo non soggetto al pubblico passaggio. Inoltre se il provvedimento di fermo riguarda un motociclo o un ciclomotore, nei primi 30 giorni il mezzo viene affidato a una depositeria convenzionata. E solo dopo affidato alla custodia del proprietario (o chi per lui). Al termine del periodo di fermo per rientrare nella disponibilità del mezzo si devono sbrigare alcune formalità di rilascio presso la polizia locale o stradale. Formalità consistenti nella restituzione della carta di circolazione e nella rimozione del sigillo. Ricordiamo infine che chi circola con una moto o altro veicolo sottoposto a fermo amministrativo rischia una multa da 1.988 a 7.953 euro. Più revoca della patente e confisca del veicolo.

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