Protezioni moto: quali sono obbligatorie in Italia?

Protezioni moto: quali sono obbligatorie in Italia?

Protezioni per motociclisti: quali sono l’abbigliamento e le protezioni moto obbligatori e cosa prevede il Codice della Strada

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3 Aprile 2020 - 00:00

Protezioni per moto: è solo una questione di stile? Quando si sale in sella, sicurezza e look non vanno necessariamente a braccetto. Ridurre al minimo i rischi per l’incolumità è però un imperativo che passa anche attraverso il giusto abbigliamento. Vediamo cosa è obbligatorio in Italia e quando vanno indossate le protezioni per motociclisti obbligatorie.

PROTEZIONI MOTO E INCIDENTI STRADALI

A suggerire l’importanza delle protezioni moto sono le rilevazioni sugli incidenti stradali. Gli ultimi dati raccolti da Istat sulla mortalità stradale, relativi al 2018, raccontano di 687 vittime tra i motociclisti. A queste si sommano i 108 deceduti tra i ciclomotoristi, ovvero i possessori di veicoli fino a 50cc. Un numero impietoso che, sommato al tasso di vulnerabilità, conferma i centauri tra gli utenti deboli della strada. Non basta l’incremento delle installazioni dei guardrail salva motociclisti, che pure ha restituito statistiche incoraggianti sul calo della mortalità, per combattere la piaga. Su due ruote si rischia quotidianamente la pelle e le protezioni moto devono entrare nel vocabolario di chiunque si metta in sella. Ma cosa prevede il Codice della Strada sull’abbigliamento obbligatorio da moto?

PROTEZIONI IN MOTO: IN SELLA SOLO IL CASCO È OBBLIGATORIO

L’articolo 171 CdS dispone l’uso del casco obbligatorio. Al comma 1 recita che deve essere indossato da conducente ed eventuale passeggero ed essere regolarmente allacciato. Inoltre, deve essere conforme ai tipi omologati. La violazione della norma comporta una multa da 80 a 323 euro. Se il mancato uso del casco riguarda un minore trasportato, è il conducente a rispondere dalla violazione. Non esiste, invece, l’obbligo di indossare abbigliamento tecnico. Un tentativo in tal senso fu fatto nel 2010, ma naufragò sul nascere. L’emendamento 20.2 al Disegno di Legge 1720b venne infatti ritirato. Questi suddivideva in scaglioni, legati alla potenza del motociclo, l’uso delle protezioni. Fino a 11 kW sarebbe stato necessario solo il casco. Da 11 a 25 kW si sarebbero aggiunti guanti e giacca tecnica. Fino a 52 kW sarebbe sussistito l’obbligo di indossare anche il paraschiena per spalle e gomiti. Oltre 52 kW paraschiena integrale e pantaloni tecnici.

PROTEZIONI OBBLIGATORIE E OMOLOGAZIONI

Sul tema della sicurezza l’Italia si conferma dunque un passo indietro rispetto al resto d’Europa. Mentre si discute dell’opportunità di sostenere almeno gli esami per la patente A con abbigliamento obbligatorio, nel 2019 si è registrata una novità. Il regolamento europeo 2016/425 ha sancito l’obbligo di certificare l’abbigliamento moto. Ogni capo dotato di alloggiamenti per le protezioni deve essere certificato con etichette che attestino la valutazione fatta da un laboratorio autorizzato. Giacche, tute e pantaloni devono quindi rispettare la normativa EN 17092, che definisce cinque standard di classificazione: da classe AAA fino a C. Guanti e stivali mantengono invece le precedenti certificazioni, ovvero EN 13594 ed EN 13634. Le nuove regole riguardano soltanto i produttori e non i consumatori. Chi va in moto non è soggetto alla disposizione e non è obbligato a indossare le protezioni.

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