Scorpion Exo-Tech Evo ai raggi x: il test del modulare flip back

Scorpion Exo-Tech Evo ai raggi x: il test del modulare flip back

Quanto è comodo il casco Scorpion Exo-Tech Evo? L’abbiamo provato e sottoposto ai raggi x per raccontarvi pro e contro del modulare flip-back

30 Giugno 2023 - 09:32

I caschi modulari sono un must per tutte le case produttrici, ma finora solo le migliori hanno in listino anche modelli ribaltabili, definiti flip-back, cioè con la mentoniera che ruota di 180° intorno alla calotta. La coreana Scorpion EXO è già alla seconda generazione del suo EXO-TECH. Abbiamo provato per voi l’EXO-TECH EVO che per la nuova omologazione ECE22-06 ha ricevuto un upgrade radicale e l’abbiamo sottoposto ai raggi X per mostrarvi senza filtri tutte le curiosità non visibili ad occhio nudo, incluso il meccanismo magnetico della mentoniera.

SCORPION EXO-TECH EVO DA GUARDARE

Oggi il design è un argomento fondamentale, per distinguersi dalla concorrenza e combinare le esigenze di comfort dei mototuristi con le norme di omologazione. Scorpion in questo parte avvantaggiata, perché ha sempre riservato particolare attenzione all’estetica dei suoi prodotti ed anche l’EXO-TECH EVO ha linee originali e per certi versi aggressive. La parte posteriore accenna uno spoiler come i caschi sportivi, mentre la mentoniera è spigolosa e protesa in avanti, con uno stile personale e futuristico che si modella attorno alla visiera ampia con Pinlock inclusa che allarga di molto il campo visivo rispetto alle visiere standard. Le prese d’aria si inseriscono bene nelle linee del casco ed il logo Scorpion in rilievo, è un tocco premium che non passa inosservato. Per essere un modulare flip-back, il casco EXO-TECH EVO ha proporzioni snelle con il sistema della mentoniera ribaltabile aderente alla calotta. Standing ovation, infine, per la grafica su base bianca opaca, elegante ed innovativa.

SCORPION EXO-TECH EVO DA CAPIRE

Una delle caratteristiche dei caschi modulari flip-back è la visiera che si muove separatamente dalla mentoniera. Questo fa salire la voglia di utilizzarlo come un semplice jet e la doppia omologazione P/J lo consente soprattutto in città per proteggersi dagli insetti. Mentre in autostrada la mentoniera chiusa garantisce massimo comfort e sicurezza. La mentoniera può essere anche bloccata in posizione aperta a 180° con un tasto rosso, nella cerniera sinistra del casco (immagine sotto), meglio azionarlo senza guanti perché per le ridotte dimensioni non è particolarmente agevole farlo dopo averli indossati. La calotta in policarbonato è stampata in due misure. Si tratta di un materiale diffuso per la comprovata resistenza agli urti, ma con il suo peso, la nostra bilancia si è fermata poco oltre 1700 grammi, in taglia S, solo 200 grammi in più dell’EXO-TECH EVO Carbon. Il peso è comunque ben bilanciato e una volta indossato non si direbbe che supera il chilo e mezzo.

SCORPION EXO-TECH EVO: UNO SGUARDO AD ESTERNI E INTERNI SFODERABILI

Gli interni in soffice tessuto Kwikwick III sfoderabili e lavabili puntano tutto sulla praticità e il comfort: niente cuciture a contrasto o orpelli estetici, ma con le predisposizioni per gli auricolari. Il cinturino con chiusura rapida micrometrica ha delle ampie imbottiture che aumentano il comfort una volta allacciato. Tutto l’interno del casco è sfoderabile e si rimonta con estrema facilità. Una chicca gradita a chi indossa lenti in moto sono i cuscinetti interni KwikFit che alloggiano le astine degli occhiali e prevengono pressioni fastidiose sulle tempie. La visiera trasparente ha lo sgancio rapido e consente l’apertura corta di 2 cm, utilissima d’estate in autostrada: grazie Scorpion! Il visierino solare retrattile – anch’esso con trattamento anti appannamento su entrambi i lati – si aziona da un cursore lungo il bordo sinistro del casco. E’ adeguatamente veloce e comodo anche con i guanti. Le prese d’aria sono solo due, una sul mento, piuttosto piccola, ed una nella parte superiore della calotta. Non c’è un estrattore posteriore, tuttavia durante la nostra prova la circolazione di aria è stata soddisfacente e non ne abbiamo sentito la mancanza. In caso di canicola si può sfruttare il vantaggio della mentoniera flip-back.

CASCO SCORPION EXO-TECH EVO AI RAGGI X

Veniamo ora al focus che caratterizza la nostra rubrica dei caschi ai raggi x. La calotta compatibile con i raggi x è una caratteristica richiesta dalle norme internazionali, perché in caso di necessità consente di sottoporre l’infortunato a una TAC senza sfilare il casco. I gusci in policarbonato poi hanno una struttura che li rende quasi invisibili e questo ci permette di scrutare senza difficoltà il meccanismo flip-back magnetico nella sua interezza. Dalle immagini del nostro “paziente” sono distinguibili le numerosissime parti metalliche nascoste nella struttura del casco. Ad esempio, le molle della visiera, il cavo che comanda il visierino solare sul lato sinistro e per lo sblocco della mentoniera e circa 40 perni di metallo che mantengono insieme le varie parti. Non possiamo dimenticare gli agganci ad uncino della mentoniera, i perni centrali del movimento di rotazione e le calamite di posizione, che potete riconoscere dalla forma squadrata che facilitano il movimento di apertura e chiusura della mentoniera.

CASCO SCORPION EXO-TECH EVO IN TESTA

Per consentire il movimento di ribaltamento, i caschi flip back hanno una mentoniera poco ingombrante che permette una maggiore abitabilità. Quando si indossa l’EXO-TECH EVO si percepisce un grande volume di aria davanti al viso che fa la differenza nelle giornate estive più afose. Indossare il casco è semplice ed al contatto con la pelle, il tessuto soffice agevola la calzata. Si tratta indubbiamente di un casco molto confortevole. In testa il peso risulta ben distribuito, nonostante sia di qualche etto in più rispetto agli integrali (la versione in fibra di carbonio si ferma a circa 1500 grammi). Risulta piacevolmente bilanciato soprattutto da aperto e non si avverte l’effetto zavorra quando guarda a destra e a sinistra agli incroci o per tenere a bada il traffico in città. Da chiuso si ha l’impressione che il casco sia proteso in avanti, ma è un’illusione creata dalla visiera ariosa.

CASCO SCORPION EXO-TECH EVO ALLA GUIDA

Una volta alla guida emergono due qualità che si confermano anche all’aumentare dei chilometri: diventa più leggero in marcia e asseconda i movimenti della testa. Il nostro Scorpion è così, con in più una buona visibilità della strada, sia davanti che ai lati. In velocità l’EXO-TECH EVO non oppone troppa resistenza al vento guardando avanti. Un po’ di più se ci si gira, ma ovviamente è una situazione limite alla guida. A medie e alte velocità, la silenziosità in marcia potrebbe essere migliore: se siete dei mototuristi troverete più comodo e sicuro chiacchierare con un interfono moto.

A CHI LO CONSIGLIAMO?

Con il suo look giovane e le tantissime grafiche in catalogo (12 varianti di colore), l’EXO-TECH EVO può piacere a tutti. La sua moto ideale è la crossover, ma lo vediamo benissimo anche su una enduro o una naked. Con la sua grande visibilità e la calzata comoda, è un casco che si fa apprezzare molto per l’uso in città e le uscite fuori porta.

TEST CASCO SCORPION EXO-TECH EVO IN SINTESI

Dal modulare ci si aspetta tutto, a volte anche troppo: deve essere efficace d’estate e d’inverno, in città ed in viaggio, deve essere comodo e protettivo. Scorpion lo sa e l’EXO-TECH EVO è decisamente promosso da ogni punto di vista, in più è anche molto bello. Ma l’estetica è sempre una valutazione soggettiva. Cosa ci piacerebbe trovare nella futura versione? Forse una maggiore scelta nelle impostazioni delle aperture di ventilazione, più attenzione al comfort acustico alle alte velocità e magari qualche grammo in meno sulla bilancia, che fa sempre comodo se si ci si porta il casco in giro per una giornata intera, anche al braccio durante una passeggiata. Il prezzo consigliato di 369,90 euro (vi consigliamo di rivolgervi ai rivenditori per provarlo e scegliere la taglia giusta) con 5 anni di garanzia è perfettamente allineato alla qualità del casco ed alle tante soluzioni tecnologiche.

Articolo realizzato in collaborazione con Giuseppe Irrera e Lucia Damiata (foto)

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