Cycling strategy: il piano UE per raddoppiare l’uso della bici

Cycling strategy: il piano UE per raddoppiare l’uso della bici

Approvata la Cycling strategy: cosa prevede il piano UE per raddoppiare l’uso della bici in Europa entro il 2030

20 Febbraio 2023 - 18:00

Nell’ottica di una politica di sviluppo della mobilità sostenibile, il Parlamento Europeo ha approvato una Cycling strategy che invita gli Stati membri ad aumentare significativamente gli investimenti nella costruzione di infrastrutture ciclabili e a sostenere politiche industriali per l’intero comparto, con l’obiettivo primario di raddoppiare i km percorsi in bicicletta nell’Unione Europea entro il 2030 (rispetto al 2019/20). La risoluzione votata dal Parlamento UE definisce un piano d’azione in 17 punti che darà un impulso forse decisivo alla diffusione della ciclabilità in Europa e al riconoscimento della bicicletta come mezzo di trasporto a pieno titolo, sostenibile e produttivo.

CYCLING STRATEGY IMPORTANTE NON SOLO PER L’AMBIENTE MA ANCHE PER L’ECONOMIA

La Cycling strategy dell’UE non è mossa solamente da motivazioni ambientali ed ecologiche ma guarda anche l’aspetto economico: come sottolinea il report dell’ECF (European Cyclists’ Federation), aumentare la produzione europea di biciclette, componenti e batterie e creare un ‘ecosistema ciclistico‘ che comprenda produzione, turismo, vendita al dettaglio, salute e sport, significa portare da uno ad almeno due milioni il numero di persone che lavorano nel comparto. Insomma, meno inquinamento, meno smog, meno pericoli sulla strada ma anche più occupazione e più… soldi.

Cycling strategy

I 17 PUNTI DELLA CYCLING STRATEGY EUROPEA

Ma vediamo quali sono i 17 punti (in realtà sono 18 ma l’ultimo invita solamente la Presidente del Parlamento UE a trasmettere la risoluzione alla Commissione e agli Stati membri e ai loro parlamenti) della Cicylng strategy che punta a mettere la bicicletta al centro della mobilità europea.

Il Parlamento europeo, fatte tutte le debite considerazioni sui benefici dell’uso della bicicletta in termini ambientali, salutari, economici e sociali,

  1. ritiene che la mobilità ciclabile debba essere riconosciuta come un modo di trasporto a pieno titolo; chiede alla Commissione di elaborare una strategia europea dedicata in materia di mobilità ciclabile con l’obiettivo di raddoppiare il numero di chilometri percorsi in bicicletta in Europa entro il 2030; invita la Commissione a garantire la raccolta armonizzata di dati sulla mobilità ciclabile, compresi i dati industriali;
  2. osserva che la mobilità ciclabile è aumentata in risposta alla pandemia di Covid-19 e all’aumento del prezzo dei combustibili fossili dalla guerra di aggressione illegale della Russia contro l’Ucraina; incoraggia le autorità regionali e locali a valutare la possibilità di mantenere le infrastrutture ciclabili realizzate in risposta alla pandemia attraverso i loro regolari processi di pianificazione urbana e ad adottare azioni concrete per integrare adeguatamente la mobilità ciclabile nei loro quadri per la mobilità urbana, riconoscendo nel contempo il suo potenziale per contribuire a una migliore connettività tra le aree suburbane e i centri urbani, in particolare attraverso le autostrade ciclabili;
  3. incoraggia, al fine di promuovere la multimodalità, la creazione di sinergie tra l’uso della bicicletta e altri modi di trasporto, ad esempio mettendo a disposizione più posti per le biciclette sui treni e predisponendo aree di parcheggio più sicure per le biciclette nelle stazioni e negli snodi della mobilità;
  4. ritiene che le politiche europee dovrebbero tenere debitamente conto della mobilità ciclabile nella costruzione o nell’ammodernamento dell’infrastruttura TEN-T, compresa l’aggiunta di piste ciclabili parallele ai binari ferroviari e alle vie navigabili interne, ove possibile;
  5. incoraggia gli Stati membri e le autorità locali ad aumentare in modo significativo gli investimenti nella costruzione di infrastrutture ciclabili separate, a integrare programmi di bike ed e-bike sharing a prezzi accessibili nelle reti dei loro piani di mobilità e a tenere conto della mobilità ciclabile come soluzione vitale dell’ultimo miglio nei nodi urbani;
  6. sottolinea che la pianificazione delle infrastrutture urbane dovrebbe essere sviluppata conformemente alla legislazione dell’UE in materia di sicurezza stradale, comprese le norme di sicurezza per gli spostamenti in bicicletta; invita la Commissione ad accelerare i lavori relativi agli orientamenti sui requisiti di qualità per infrastrutture ciclabili sicure e di alta qualità di cui alla direttiva GSIS; sottolinea la necessità di migliorare le tecnologie dei sistemi di trasporto intelligenti affinché diventino più efficaci nel riconoscere i ciclisti sulla strada;
  7. invita la Commissione a riconoscere il settore della bicicletta, compresa la produzione di batterie per le biciclette elettriche e l’economia circolare, e in particolare le PMI, come partner legittimo nell’ecosistema della strategia industriale dell’UE, nonché nei programmi relativi alle infrastrutture industriali e nei regimi di finanziamento; invita la Commissione e gli Stati membri a incoraggiare progetti relativi agli spostamenti in bicicletta e ai settori connessi quali, tra gli altri, la mobilità, il turismo, la salute e lo sport;
  8. invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere la produzione di biciclette e componenti ‘Made in Europe’, stimolando in tal modo la competitività dell’industria dell’UE, colmando la carenza di investimenti, mantenendo condizioni di parità a livello mondiale e stimolando la rilocalizzazione e la sicurezza delle catene di approvvigionamento, promuovendo posti di lavoro di alta qualità, creando ‘cluster ciclistici’ e rafforzando la formazione professionale connessa al settore;
  9. invita la Commissione e gli Stati membri a garantire l’accessibilità delle piste ciclabili per le persone a mobilità ridotta, nonché a rendere l’uso della bicicletta abbordabile per i gruppi vulnerabili; osserva che il Fondo sociale europeo per il clima e i fondi strutturali e di investimento possono aiutare le persone più colpite dalla ‘povertà dei trasporti’ sostenendo l’acquisto di biciclette o l’accesso a servizi di bike sharing;
  10. invita la Commissione, gli Stati membri e le autorità regionali e locali a condurre campagne educative e di formazione, comprese campagne di informazione, per sensibilizzare in merito alla sicurezza stradale, sostenendo l’uso sicuro della bicicletta e della bicicletta elettrica; invita inoltre la Commissione a proporre orientamenti sulla sicurezza degli spostamenti in bicicletta (uso del casco, limitazioni legate all’età, trasporto di bambini, ecc.) e chiede che si presti particolare attenzione alla promozione dell’uso della bicicletta tra le donne e gli anziani, in particolare migliorando la sicurezza;
  11. osserva, in tale contesto, che un’applicazione e un monitoraggio adeguati sono essenziali per la sicurezza e protezione degli utenti e chiede che si ponga l’accento sull’applicazione delle norme esistenti al fine di garantire la coesistenza rispettosa dei diversi modi di trasporto;
  12. sottolinea il potenziale della bicicletta elettrica per promuovere l’uso della bicicletta; osserva che, al fine di mantenere una diffusione e un accesso rapidi alle biciclette elettriche, è necessario procedere a un’adeguata classificazione giuridica delle biciclette elettriche in grado di raggiungere velocità fino a 25 km/h nella legislazione dell’UE e in quella nazionale;
  13. sottolinea che, nella pianificazione degli alloggi, è opportuno prestare la dovuta attenzione a parcheggi sicuri e protetti per le biciclette e alla capacità di ricarica per le biciclette elettriche;
  14. incoraggia le imprese, le organizzazioni pubbliche e le istituzioni a promuovere l’uso della bicicletta mediante incentivi specifici, compresi programmi per i dipendenti e l’installazione di un numero sufficiente di parcheggi per biciclette con caricabatterie per biciclette elettriche, e fornendo servizi sanitari adeguati;
  15. sottolinea che il cicloturismo e il ciclismo nelle zone rurali devono essere sostenuti accelerando lo sviluppo della rete EuroVelo e delle sue 17 piste ciclabili, in particolare fornendo maggiore sostegno e sfruttando le sinergie con la rete TEN-T;
  16. incoraggia gli Stati membri a ridurre le aliquote IVA per la fornitura, il noleggio e la riparazione di biciclette e biciclette elettriche;
  17. invita la Commissione a designare il 2024 Anno europeo della bicicletta;
  18. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e agli Stati membri e ai loro parlamenti.

TAGLIO DELL’IVA SULLE BICI: IL PRECEDENTE DEL PORTOGALLO

Particolarmente importante, fra gli altri, il punto 15 che “incoraggia gli Stati membri a ridurre le aliquote IVA per la fornitura, il noleggio e la riparazione di biciclette e biciclette elettriche”. Un suggerimento anticipato dal Portogallo che lo scorso novembre ha abbassato in modo significativo l’IVA sull’acquisto e sulla riparazione delle biciclette, portandola dal 23 al 6%, ponendo così un importante precedente per una strategia che all’epoca aveva prodotto qualche malumore (soprattutto dalla vicina Spagna) ma che oggi è assecondata dalla stessa UE. Non è un mistero che ridurre l’imposta sul valore aggiunto non solo per gli acquisti ma anche per il noleggio e la riparazione delle bici darebbe una spinta importante a tutto il settore.

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