Sicurezza stradale, vittime in calo del 52%, ancora tanto da fare per le due ruote

Sicurezza stradale, vittime in calo del 52%, ancora tanto da fare per le due ruote

Tra il 2011 e il 2013 la sicurezza delle strade è aumentata considerevolmente ma il numero di centauri che perdono la vita in moto è ancora critico. Lo afferma ACI in occasione dell’EICMAIn occasione della 72^ Esposizione Mondiale del Motociclismo tenuta alla fiera di Milano la sicurezza stradale ha avuto un ruolo da protagonista presso […]

11 Novembre 2014 - 00:00

Tra il 2011 e il 2013 la sicurezza delle strade è aumentata considerevolmente ma il numero di centauri che perdono la vita in moto è ancora critico. Lo afferma ACI in occasione dell’EICMA
In occasione della 72^ Esposizione Mondiale del Motociclismo tenuta alla fiera di Milano la sicurezza stradale ha avuto un ruolo da protagonista presso lo stand della Polizia. Molti visitatori hanno potuto sperimentare gli effetti dell’alcool indossando degli occhiali speciali e rendersi conto senza correre rischi quanto risulta già difficile camminare. Per l’evento anche ACI è tornata sull’argomento ricordando che quanto è stato fatto negli ultimi anni ha permesso di salvare molte vite umane, ma anche che il numero di motociclisti che muore ogni giorno rappresenta ancora una quota importante delle vittime stradali.more

  • 2 motociclisti muoiono ogni giorno

Secondo la rilevazione Aci-Istat relativa al 2013 sul fenomeno infortunistico in Italia, le vittime totali degli incidenti stradali sono passate da 7.096 nel 2001 a 3.385 del 2013, con una riduzione del 52,3%. Restringendo il campo su ciclomotori e motocicli però il dato non è poi così tanto positivo visto che il numero di morti è passato da 1.426 del 2001 a soli 849 del 2013, che corrisponde a una riduzione del 40,4%. Nonostante nel 2013 sia stata registrata una diminuzione delle vittime da 822 del 2012 a 724, l’indice di mortalità dei mezzi a due ruote è ancora troppo alto. I motocicli, secondo i dati ACI-Istat, sono la seconda categoria di veicolo, dopo le auto, più coinvolta in incidenti (43.010 moto contro 226.185 auto su un totale dei veicoli coinvolti in incidenti pari a 334.906). Le vittime a bordo di motociclo (849) rappresentano il 25% del totale dei morti a bordo di veicoli (3.385). L’indice di mortalità dei motocicli (per 100 veicoli coinvolti) – pari a 1,68 – è il più elevato tra le diverse categorie. I motocicli, pertanto, continuano ad essere la categoria di veicolo più pericolosa, seguiti da biciclette e ciclomotori. Tuttavia quest’indice potrebbe anche essere più alto se riferito al numero totale dei mezzi in circolazione.

  • Diffondere la sicurezza tra le due ruote. L’idea dell’UE e le reazioni dell’Italia

La sicurezza dei motociclisti è uno degli obiettivi proposti Dall’Unione europea tra i programmi focalizzati sulla protezione delle categorie più vulnerabili della strada. Tra gli obiettivi strategici per il dimezzamento delle vittime nel decennio 2011-2020 per i motociclisti, in particolare, si è pensato di puntare alla ricerca, allo sviluppo e ala promozione di sistemi di protezione individuale. Peccato però che proprio qualche settimana fa sia stata bocciata in Italia la proposta di sgravio fiscale per l’acquisto di protezioni individuali per motociclisti.

  • Il paraschiena è efficace?

Uno studio lanciato proprio in occasione dell’EICMA 2011, soprannominato STEP (STudio Efficacia Paraschiena) in collaborazione con 32 Sezioni Polizia Stradale e l’Istituto Superiore di Sanità ha dimostrato che nell’ultimo anno si è ridotto l’uso di protezioni dal 36,2% nel 2011 a 22,3% nel 2014. Tuttavia è aumentato il numero di motociclisti che ricorre a protezioni ad alto livello di efficacia, come il guscio rigido sulla schiena o la giacca con airbag dal 10,3% nel 2011 al 17,9% nel 2014. L’indagine ha preso in esame 2650 incidenti accorsi a 2080 conducenti di motocicli e 570 conducenti di ciclomotori. Nella quasi totalità dei casi, per fortuna, è emerso che l’uso del casco è stato assimilato (98,4% dei motociclisti e 94,2% degli scooteristi) ma globalmente l’uso di protezioni ad alta efficacia è limitato alla sola categoria dei motocilisti di età avanzata che guidano abitualmente su strade extraurbane o autostrade. Su 2900 infortuni in seguito ad incidente in moto, 812 conducenti hanno subito conseguenze gravi o sono deceduti. In 142 casi di incidenti gravi la colonna vertebrale ha subito un trauma che l’utilizzo del paraschiena avrebbe impedito, secondo lo studio, abbassando il rischio di lesioni dal 18,1% al 13,8% .

  • I consigli della Polizia con Sicuramente in moto

Senza un’intensa attività di formazione e informazione è difficile convincere un motociclista medio a dotarsi di protezioni individuali, che quasi sempre hanno anche un costo piuttosto importante. La Polizia Stradale dal canto suo ha realizzato delle pillole di sicurezza. I video della campagna Sicuramente in moto racchiudono regole e consigli per i motociclisti che potete guardare sul canale youtube della Polizia di Stato.

 

 

 

 

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