Cosa si può montare sul casco senza perdere l’omologazione?

Cosa si può montare sul casco senza perdere l’omologazione?

Cosa si può montare sul casco senza perdere l’omologazione ECE 22.06 entrata in vigore a gennaio 2021? Argomento che interessa gli appassionati dell'aftermarket

21 Gennaio 2021 - 00:00

Dal 1° gennaio 2021 è in vigore la nuova omologazione per i caschi delle moto ECE 22.06 che sostituisce la precedente ECE 22.05, vecchia di una ventina d’anni e necessitevole quindi di un aggiornamento. La nuova omologazione introduce ulteriori e più rigidi test per valutare l’efficacia dei caschi in termini di protezione e sicurezza (ne parliamo più approfonditamente qui), anche considerando gli accessori integrati e aftermarket. In quest’ambito desideriamo porre l’attenzione proprio sul tema degli accessori, provando a spiegare cosa si può montare sul casco senza perdere l’omologazione.

OMOLOGAZIONE CASCHI ECE 22.06: COSA CAMBIA IN CONCRETO PER GLI UTENTI

Prima di entrare nell’argomento ricordiamo brevemente cosa comporta in concreto per gli utenti l’introduzione della nuova omologazione ECE 22.06 per i caschi moto. Diciamo subito che il passaggio dall’una all’altra normativa prevede una lunga fase di transizione per permettere ai produttori di adeguarsi ai nuovi standard e smaltire i vecchi caschi in magazzino. Ecco i passaggi previsti:

– dal 1° gennaio 2021 i laboratori certificati possono continuare a rilasciare omologazioni ed estensioni rispondenti alla vecchia direttiva ECE 22.05 solo per altri 18 mesi, quindi fino al 30 giugno 2022;

– sempre dall’1/1/2021 i produttori hanno ancora 30 mesi nei quali possono produrre i vecchi caschi ECE 22.05, quindi fino al 30 giugno 2023, mentre la vendita è ammessa per altri 36 mesi, ossia al 31 dicembre 2023.

Ciò significa che fino a tale data ai motociclisti sarà consentito acquistare, in alternativa, caschi marchiati ECE 22.05 ed ECE 22.06. Invece dal 1° gennaio 2024 si potranno comprare solo caschi omologati con la nuova normativa ECE 22.06. Specifichiamo che i caschi non hanno “scadenza”, per cui chi possiede un casco 22:05 non dovrà necessariamente cambiarlo, al netto del fatto che i caschi andrebbero comunque sostituiti circa ogni 5 anni a causa del deterioramento della calotta interna, e in genere dopo ogni caduta.

COSA SI PUÒ MONTARE SUL CASCO SENZA PERDERE L’OMOLOGAZIONE

Gli accessori piacciono alla stragrande maggioranza dei motociclisti ma quelli che riguardano il casco sono da prendere con le pinze, dato che inevitabilmente vanno a impattare sulla forma del dispositivo, e, potenzialmente, sulla capacità di proteggere dagli urti. Se gli accessori sono già integrati all’origine il problema non sussiste, ma che succede con i prodotti aftermarket (interfoni, action cam, anche i nuovi head-up display)? Come confermatoci dall’ANCMA e da alcuni produttori, la nuova omologazione ECE 22.06 prevede che qualsiasi accessorio che venga montato su un casco debba essere previsto nel certificato di omologazione del casco stesso. Pertanto gli accessori montati ab origine vengono sottoposti a un test omologativo ‘comune’ (casco + accessorio); viceversa le modifiche successive sono possibili solo se conformi al certificato di omologazione del casco, mentre le modifiche non previste e non verificate fanno perdere l’omologazione.

Cosa si può montare sul casco senza perdere l’omologazione

COSA FARE PER NON PERDERE L’OMOLOGAZIONE DEL CASCO

Alla luce di quanto scritto finora, vediamo quale genere di accessori scegliere per non perdere l’omologazione del casco, ricordando che per accessorio si intende qualsiasi dispositivo installato esternamente o internamente, senza alcuna differenza.

– La scelta ideale è quella di privilegiare, quando possibile, accessori già integrati nel casco, e che quindi hanno sicuramente superato i test dell’omologazione;

– In seconda battuta si possono scegliere accessori, anche aftermarket, che s’integrano nel casco senza comprometterne l’omologazione, perché già testati dalla casa produttrice. In altri termini il casco dev’essere già predisposto ad “accogliere” un particolare modello di accessorio;

– Terza ipotesi, un po’ più complessa, riguarda la possibilità, per chi opta per accessori non verificati e non previsti, di ottenere dal produttore del casco l’estensione dell’omologazione, previo apposito test, o provvedere di persona rivolgendosi a laboratori certificati. Si tratta però di operazioni anti-economiche (si rischierebbe di spendere una cifra superiore al valore del casco e dell’accessorio) che ognuno dovrebbe valutare in base alle proprie esigenze.

Le informazioni sugli accessori compatibili sono di solito presenti nel manuale di istruzioni del casco o sul sito web della casa produttrice.

CASCO NON OMOLOGATO: CONSEGUENZE

Per l’articolo 171 del Codice della Stradadurante la marcia, ai conducenti e agli eventuali passeggeri di ciclomotori e motoveicoli è fatto obbligo di indossare e di tenere regolarmente allacciato un casco protettivo conforme ai tipi omologati, in conformità con i regolamenti emanati dall’Ufficio europeo per le Nazioni Unite – Commissione economica per l’Europa e con la normativa comunitaria”. Circolare dunque con un casco senza regolare omologazione, situazione che potrebbe verificarsi montando sul casco un accessorio non conforme o non sottoposto ai test, equivale a esserne privi. In casi del genere la sanzione è una multa da 83 a 333 euro + fermo amministrativo del mezzo per 60 giorni e confisca del casco. Inoltre chi importa, produce o commercializza caschi di tipo non omologato è soggetto a una pesantissima sanzione amministrativa da 868 a 3.471 euro.

Viaggiare con un casco non omologato è inoltre rischioso a livello assicurativo perché, nella malaugurata ipotesi di un sinistro, il conducente potrebbe vedersi negare il risarcimento, tutto o in parte, se la compagnia di assicurazione dovesse accertare che la modifica ha influito sul danno.

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