Tutto sulla radiazione moto: procedura e costi per cancellare il veicolo dal PRA e dall'archivio della Motorizzazione, con le varie casistiche
La radiazione di una moto consiste nella cancellazione del veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) e dall’Archivio nazionale dei veicoli della Motorizzazione Civile. Di solito, ma non sempre, coincide con la fine vita del mezzo. Si può infatti procedere alla radiazione moto per demolizione, cancellazione d’ufficio, distruzione o incendio, ma anche per esportazione all’estero. La radiazione esonera il proprietario da tutti gli obblighi relativi al veicolo (pagamento del bollo auto, revisione, assicurazione, ecc.), ed è inutile precisare che una moto radiata non può più circolare. Dato che interessa sicuramente molti utenti, scopriamo la procedura per la radiazione moto e i costi necessari. Specifichiamo subito che i ciclomotori 50 cc, non essendo veicoli iscritti al PRA, richiedono la radiazione solo dall’archivio della Motorizzazione.
- Radiazione moto per demolizione
- Radiazione moto per cancellazione d’ufficio
- Radiazione moto per distruzione o incendio
- Radiazione moto per esportazione all’estero
- Radiazione moto e bollo
- Radiazione moto: quanto costa?
- Radiazione ciclomotore
Aggiornamento dell’8 febbraio 2024 con l’esatta procedura della radiazione moto e ciclomotore e i costi previsti.
RADIAZIONE MOTO PER DEMOLIZIONE
La radiazione per demolizione avviene nel momento in cui si decide di rottamare la moto. Operazione a cui non si può provvedere autonomamente e che spetta invece al gestore di un centro di raccolta autorizzato (demolitore). Oppure, nel caso di cessione del veicolo per acquistarne un altro, a un concessionario. La moto da demolire va consegnata insieme alle targhe, alla carta di circolazione e al certificato di proprietà (o al Documento Unico di Circolazione, per chi già lo possiede). Una volta presa in consegna la vettura, il demolitore o il concessionario devono provvedere entro 30 giorni alla sua radiazione presentando al PRA la richiesta di ‘cessazione della circolazione per demolizione’. Contestualmente consegnano al proprietario del veicolo un certificato di rottamazione che lo solleva da ogni responsabilità civile, penale e amministrativa.
RADIAZIONE MOTO PER CANCELLAZIONE D’UFFICIO
Chi non paga il bollo della moto per almeno tre anni di seguito rischia la radiazione d’ufficio del mezzo. Lo prevede l’articolo 96 del Codice della Strada, secondo cui “ferme restando le procedure di recupero degli importi dovuti per le tasse automobilistiche, l’ente impositore, qualora accerti il mancato pagamento delle stesse per almeno tre anni consecutivi, notifica al proprietario l’avviso dell’avvio del procedimento. E, in assenza di giustificato motivo, ove non sia dimostrato l’effettuato pagamento entro trenta giorni dalla data di tale notifica, chiede all’ufficio competente della Motorizzazione la cancellazione d’ufficio dall’Archivio nazionale dei veicoli e dal PRA. Il predetto ufficio provvede al ritiro delle targhe e della carta di circolazione tramite gli organi di polizia”. In caso di circolazione dopo la cancellazione si applica la sanzione amministrativa da 431 a 1734 euro e la sanzione accessoria della confisca del veicolo.
RADIAZIONE MOTO PER DISTRUZIONE O INCENDIO
Nel caso di distruzione di una moto a seguito di un sinistro, di un atto doloso o di un incendio che rendano impossibile il recupero della carcassa, si può richiedere la radiazione per distruzione o incendio. L’istanza al PRA può essere presentata dal demolitore autorizzato, dall’intestatario del veicolo (o da un suo delegato) o dalle agenzie di pratiche auto e delegazioni ACI, purché abilitate allo Sportello Telematico dell’Automobilista, consegnando: il certificato di proprietà in originale e la carta di circolazione in originale (o il documento unico); le targhe; il verbale della Polizia o dei Vigili del Fuoco che attesti la completa distruzione o l’impossibilità di recupero del mezzo. Se certificato, carta e targhe sono andati distrutti insieme all’auto, bisogna produrre relativa denuncia.
RADIAZIONE MOTO PER ESPORTAZIONE ALL’ESTERO
Chi si trasferisce in un altro Paese portando con sé una moto immatricolata in Italia, deve provvedere alla radiazione del mezzo per definitiva esportazione all’estero. In pratica il veicolo viene cancellato dai registri e dagli archivi italiani per essere reimmatricolato nel Paese di destinazione. La richiesta di ‘cessazione della circolazione per esportazione’, in seguito alla nuova formulazione dell’art. 103 CdS in vigore dal 1° gennaio 2020, dev’essere presentata dall’intestatario del veicolo o da altro avente titolo presso uno Sportello Telematico dell’Automobilista (STA), restituendo le relative targhe e la carta di circolazione. La cancellazione dall’archivio nazionale dei veicoli e dal PRA è disposta solo a condizione che il veicolo sia in regola con gli obblighi di revisione.
Rispetto alla vecchia normativa, quindi, bisogna effettuare la richiesta di radiazione per esportazione prima del trasferimento all’estero e non dopo. E solo se la moto ha superato la revisione. Inoltre non è più possibile chiedere la radiazione per esportazione all’estero tramite i Consolati. Come ultimo step si provvede a munire il veicolo di foglio di via, targa provvisoria e carta di circolazione originale annullata, così da consentirgli il transito oltre confine.
RADIAZIONE MOTO E BOLLO
In seguito alla cancellazione dal PRA non si è più tenuti al pagamento del bollo della moto. A patto però che la radiazione sia fatta entro il termine ultimo per effettuare il pagamento del bollo stesso, fissato il mese successivo rispetto alla data di scadenza. Per esempio chi ha un veicolo con scadenza del bollo ad agosto, deve effettuare la pratica di radiazione per demolizione entro e non oltre il 30 settembre. Altrimenti deve pagare il bollo anche per l’annualità successiva. Tuttavia in alcune regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, province autonome di Trento e Bolzano) si può richiedere il rimborso dei mesi successivi alla radiazione. Riottenendo così la frazione di tassa versata e non fruita.
QUANTO COSTA LA RADIAZIONE DI UNA MOTO?
La pratica di radiazione moto dal PRA ha i seguenti costi, tutto sommato sostenibili.
- Importo pari a 13,50 euro come emolumenti ACI;
- Imposta di bollo da 32,00 euro per istanza unificata;
- Importo di 10,20 euro quali diritti da versare alla DTT, ma solo in caso di radiazione per esportazione all’estero.
Chiudiamo ricordando che un veicolo sottoposto a provvedimento di fermo amministrativo non può essere radiato fino a che non vengono pagate le somme dovute.
RADIAZIONE CICLOMOTORE PER DEMOLIZIONE
Quando si vuole demolire un ciclomotore (ossia i motorini a due o tre ruote con cilindrata non superiore a 50 cc, se termici, o con potenza non superiore a 4 kW, se elettrici, che non superano i 45 km/h), il mezzo va consegnato a un demolitore autorizzato, dal quale occorre farsi rilasciare una certificato di rottamazione, che solleva da ogni responsabilità (civile, penale e amministrativa) il proprietario del veicolo. Dopodiché si procede in due diversi modi a seconda della data di immatricolazione del ciclomotore.
Per i ciclomotori immatricolati prima del 14/7/2006 l’iter termina con la consegna del veicolo al demolitore autorizzato (insieme alla copia di un documento d’identità e del codice fiscale, nonché del certificato di idoneità tecnica del mezzo) e il rilascio del certificato di rottamazione.
Invece per i ciclomotori immatricolati dopo il 14/7/2006 l’intestatario del ciclomotore deve presentare istanza di cessazione dalla circolazione all’ufficio competente della Motorizzazione, oppure a una delegazione ACI o presso un’agenzia di pratiche auto, consegnando il certificato di rottamazione ricevuto dal demolitore insieme ai seguenti documenti:
- domanda su modello TT 2118 (scarica qui);
- fotocopia di un documento di identità e del codice fiscale;
- versamento di 42,20 euro tramite pagoPA (codice tariffa N003);
- certificato di circolazione in originale (o fotocopia della denuncia alle Forze dell’ordine, con originale in visione, nel caso il certificato sia stato smarrito o sottratto o distrutto).
Se il richiedente è minorenne l’istanza dev’essere sottoscritta dal genitore o dal tutore allegando la fotocopia di un documento di riconoscimento in corso di validità.
È utile ricordare che la targa dei ciclomotori è personale. Quella dei vecchi ciclomotori è associata solo ai possessori del veicolo, invece per tutti i ciclomotori immatricolati dopo il 14/7/2006 è abbinata anche al veicolo e al certificato di circolazione. In entrambi i casi la targa, rimossa dal ciclomotore da demolire, rimane in possesso del titolare che può chiedere di associarla a un altro ciclomotore, attraverso il rilascio di un nuovo certificato di circolazione. Oppure, se non prevede di riutilizzarla, può restituirla alla Motorizzazione per l’aggiornamento dell’Archivio nazionale dei veicoli, usando questo modulo.